Dal 15 novembre 2019 al 18 ottobre 2020, la Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera ospita la mostra “Ingo Maurer intim. Design or What?”
Dal 15 novembre 2019 al 18 ottobre 2020, all’interno degli spazi del Neue Sammlung, uno dei quattro musei storici della Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera, si tiene la retrospettiva su Ingo Maurer, intitolata “Ingo Maurer intim. Design or What?”. La mostra esplora la vita artistica del designer, scomparso a Monaco il 21 ottobre 2019. Un uomo che con le sue creazioni ha rivoluzionato il concetto di luce nel mondo del design, trasformando ogni progetto tecnico in pura poesia.
Gli 80 oggetti in esposizione raccontano il suo percorso dagli anni ’60 ad oggi. Tra questi, alcuni sono stati realizzati da Maurer appositamente per la mostra, come una versione speciale del Golden Ribbon, che galleggia nello spazio espositivo sopra i visitatori, e due versioni dell’applique Eclipse Ellipse che, posizionate lungo una parete alta dieci metri, creano affascinanti giochi di luce e ombra.
Ingo Maurer: la sua carriera tra design, arte e architettura
La mostra “Ingo Maurer intim. Design or What?” si snoda attraverso i lavori del “poeta della luce”, e le tecniche di progettazione e i materiali, come la lampadina a incandescenza, il LED, l’oro, e la carta. In esposizione anche i primi classici come Bulb e Giant Bulb (entrambi del 1966), Thomas Alva Edison (1979), i sistemi di illuminazione alogena a bassa tensione YaYaHo (dal 1984), e alcune delle opere più iconiche come Lucellino o Zettel’z. I visitatori hanno la possibilità di rivivere il loro progetto e sviluppo attraverso numerose immagini, prototipi e schizzi.
Leggi l’intervista a Ingo Maurer, il “poeta della luce”
Le installazioni e gli interventi pubblici
Presso gli ascensori della Sala Paternoster del museo sono presentati gli interventi pubblici e le installazioni di Maurer, con modelli, rendering e fotografie che li raccontano. Tra i tanti, citiamo il Biotop (2011) costituito da spugne naturali dal colore verde intenso e farfalle; il Wintergarten realizzato per il Residenztheater di Monaco di Baviera, che racchiude in sè il concetto di design della luce più recente dell’artista; l’installazione Silver Cloud realizzata per lo showroom londinese di Issey Miyake e un nuovo lettering illuminato, presentati per la prima volta al pubblico il 19 ottobre 2019. Broken Egg (2013), invece, è stato realizzato per il parco d’arte Inhotim di Belo Horizonte, in Brasile, un progetto architettonico rimasto poi incompiuto.
Nella Sala Paternoster anche progetti di illuminazione con tecnologia OLED e display a colori che emettono luce propria.
I progetti di Ingo Maurer e l’evoluzione nella tecnologia, tra sperimentazioni e grandi successi
Ingo Maurer è considerato uno dei pionieri più importanti nell’applicazione di tecnologie avanzate nel campo dell’illuminotecnica. La tecnologia e il suo evolversi, infatti, lo hanno sempre invogliato a sperimentare, e i suoi primi prototipi con le lampadine degli anni ’60 sono rimasti nella storia. Negli anni ’80 è stato tra i primi a usare sistemi di illuminazione a bassa tensione, ed è stato tra i primi designer anche a a utilizzare la tecnologia OLED, nel 2006 con Flying Future.
In un’intervista affermava: “Il mio rapporto con la luce è sempre stato molto naturale e istintivo, e un oggetto nasce da un’idea istintiva. Poi comincia il lavoro per realizzarla, insieme al mio tema di 70 persone Ho seguito progetti che hanno richiesto anni di lavoro per la messa a punto, anche solo per trovare il materiale adatto”.
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Prima mostra personale di Ingo Maurer dal 1992: il suo saluto al mondo
Ingo Maurer riusciva a dare forma alle sue visioni con grande successo tanto che le sue creazioni sono state esposte nei musei più importanti del mondo, il National Design Museum di New York, il Centre Georges Pompidou di Parigi e il Museo Stedelijk di Amsterdam, solo per citarne alcuni.
“Ingo Maurer intim. Design or What?” è la prima mostra personale del designer a Monaco di Baviera, dopo la mostra a Villa Stuck nel 1992. La mostra nasce da un’idea di Angelika Nollert, direttrice del Neue Sammlung e da Xenia Riemann, curatrice dello stesso, in stretta collaborazione con l’artista e il suo team.
Il genio della luce con quest’ultima esposizione saluta il mondo lasciando così le sue ultime impronte. [Text Carlotta Russo]