Grande successo di pubblico per l’edizione 2019 del Forum FIMI, dedicato all’internazionalizzazione del made in Italy, con focus sull’India
Si è tenuto il 10 dicembre 2019 l’ottava edizione di FIMI, il Forum dedicato all’internazionalizzazione del made in Italy, organizzato da Messe Frankfurt Italia, in collaborazione con Design Diffusion World, L’ottava edizione, dal titolo “India e Made in Italy. Tecnologia e Design in una nuova prospettiva di mercato”, ha visto la partecipazione di docenti universitari, rappresentanti delle istituzioni e diversi professionisti e imprese, sia italiani sia indiani.
I partecipanti a FIMI 2019
Al Forum, moderato da Andrea Cabrini, hanno preso parte Detlef Braun, membro del consiglio di amministrazione di Messe Frankfurt, Alessandro Biamonti, Professore Associato, Dipartimento di Design, Politecnico di Milano, Delegato del Rettore per Relazioni Internazionali con l’India, Luciano Pettoello Mantovani, Segretario ICCI, Camera di Commercio Indiana per l’Italia, e Varda Taneja, di INVEST INDIA, che hanno dato un quadro insieme delle opportunità di sviluppo in India. Nitin Nagrale, Segretario generale dell’Associazione per l’Hospitality, Hitesh Bhatt, Responsabile Marketing e Comunicazione dell’associazione dei Rivenditori in India, e Manish Khemka, di Vivono Designs, hanno fornito un quadro generale del settore contract. Gli architetti Aamir Sharma e Matteo Nunziati hanno presentato una panoramica di progetti in India, e infine Mattia Fiorindo, Responsabile Comunicazione e Marketing di FIMA Carlo Frattini, Andrea Monti, Direttore Commerciale di SEI Laser e Roberto Zappa, consigliere del Gruppo Wittur, hanno parlato delle loro esperienze in India, come aziende italiane.
Il professor Alessandro Biamonti, del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, Delegato del Rettore per Relazioni Internazionali con l’India, ha richiamato l’attenzione su una cifra: 1.361.265.797, la popolazione dell’india. Noi siamo abituati a sorvolare sui decimali, quando si parla di miliardi, ma se guardiamo i decimali di questa cifra, vediamo che i decimali di un miliardo, trecentosessantuno milioni, e duecentosessantacinquemila 797, sono oltre 61 milioni. La popolazione dell’Italia è di 60 milioni. Questo paragone, ci rende immediatamente chiaro di quali dimensioni stiamo parlando.
India: un Paese in via di sviluppo
Da FIMI 2019, abbiamo appreso che l’India negli ultimi anni ha investito moltissimo in infrastrutture. Uno sguardo ad alcune immagini, è sufficiente per capire quanto stia progredendo velocemente il Paese. Oggi l’India sta diventando un Paese moderno ed efficiente, con un tasso di crescita del 6,1% l’anno, tra il 2019 e il 2020.
Si stima che la popolazione raggiungerà il miliardo e mezzo nel 2025, con un capacità di spesa in aumento continuo. Per completare il quadro, si può aggiungere che l’India ha scalato 79 posizioni nella classifica mondiale della facilità di fare business (dalla posizione 132 alla 63esima). Inoltre, è al 29esimo posto nel Global Innovation Index (scalando 52 posizioni), ed è al 10mo posto nel Logistic Performance Index.
Stabilito che l’India è un Paese in grande sviluppo, come ci si confronta con le realtà locali per il proprio business? Ancora Alessandro Biamonti, ha posto l’accento sull’apertura al dialogo, come uno dei fattori necessari per avviare una collaborazione d’affari in un altro Paese, soprattutto uno grande e complesso come l’India.
Architettura e design made in Italy in India
Matteo Nunziati, architetto che ha lavorato in vari Paesi del mondo, ha raccontato così la sua esperienza. “Ho avuto la fortuna di partecipare a progetti di architettura molto interessanti, tra cui la Trump Tower di Pune, un progetto molto prestigioso e costoso. In quest’occasione, ho capito che il modo italiano di progettare è davvero unico al mondo. Nella ricerca delle finiture per gli interni, a noi italiani veniva assolutamente naturale accostare diversi materiali – marmo, tessuto, legno, ceramica – in una totale libertà di progetto, che non tutti comprendono.”
Nel progetto per la Trump Towers, per esempio, è stato usato il travertino, un materiale piuttosto inusuale a quelle latitudini. L’aspetto più interessante di un progetto in un luogo così lontano, è l’incontro tra le diverse culture. Per esempio, l’India ha una grande tradizione nella lavorazione del marmo, anche se diversamente da noi. E anche per quanto riguarda il legno, si trovano artigiani che fanno lavorazioni eccellenti, ha aggiunto Nunziati”.
Le opportunità per il made in Italy in India
La fase conclusiva di FIMI 2019, dedicato all’India, ha visto un tavola rotonda, cui hanno partecipato i rappresentati di tre aziende italiane. Mattia Fiorindo, Responsabile Comunicazione e Marketing di FIMA Carlo Frattini, Andrea Monti, Direttore Commerciale di SEI Laser e Roberto Zappa, consigliere del Gruppo Wittur, hanno raccontato le loro diverse esperienze sul mercato indiano, con una serie di suggerimenti.
Tra i più importanti consigli da seguire, senz’altro trovare un buon partner locale. Nell’intervento introduttivo, Alessandro Biamonti, docente al Politecnico, sottolineava come lavorare con una cultura diversa dalla nostra, come l’India, comporti l’essere aperti a un dialogo, ed essere preparati a rivedere i propri punti di vista.
I tre rappresentanti hanno confermato l’opinione, partendo dalle proprie esperienze dirette. Tutti e tre hanno concordato sul fatto che un partner locale con cui si instauri un rapporto di fiducia reciproca, sia fondamentale. Altrettanto importante è accettare i consigli dei partner locali, anche se si discostano dalle proprie consuetudini. Può capitare, per esempio, di modificare un allestimento, per adattarlo al gusto locale, anche se differisce dal nostro, come è capitato a FIMA Carlo Frattini.
Molti altri sono i problemi che si possono incontrare, in una collaborazione con clienti che hanno diverse consuetudini e tradizioni. Tuttavia, come diceva Biamonti, …”È necessario cedere un po’ della propria identità, per instaurare una collaborazione basata sulla fiducia reciproca.” Questo può significare tante cose, non tutte negoziabili. Se non si può concedere niente sul piano della sicurezza sul lavoro, in quanto ormai i nostri standard europei sono elevati e non ci permettono di arretrare, ci sono invece attività che possono essere subappaltate a partner indiani senza problemi.
L’Asia non è solo Cina, dunque. Con il tasso di sviluppo a cui si evolve, l’India sta diventando un mercato estremamente interessante, ricco di opportunità per il made in Italy. A patto di affrontarlo con i tempi giusti e le idee chiare. [Roberta Mutti]
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