Dal 2021, Ikea abbandona totalmente il catalogo. Ma il catalogo serve ancora? L’abbiamo chiesto a Mauro Mamoli, Presidente di Federmobili
Alzi la mano chi non ha mai sfogliato il catalogo Ikea, ricco di idee per arredare ispirate alle scene di vita quotidiana. Dal 1950 al 2020, per 70 anni, il catalogo è stato uno degli elementi chiave del successo di Ikea. Nel tempo, il catalogo dei prodotti di arredamento è diventato un magazine iconico, con suggerimenti per risolvere tutti i problemi di spazio, in qualsiasi casa.
La storia del catalogo Ikea
Ingvar Kamprad, il fondatore di Ikea scomparso nel 2018, realizzò il primo catalogo Ikea nel 1951; in copertina c’era la poltrona MK con rivestimento marrone. Era solo in svedese, aveva 68 pagine, e furono stampate e distribuite 285 mila copie, nel sud della Svezia. Risale al 1998 la prima edizione del catalogo Ikea Ufficio, ed è del 2000 il primo catalogo digitale. Nel 2016, l’anno di punta, il catalogo Ikea è stato stampato in 200 milioni di copie, in 69 versioni e 32 lingue.
Tuttavia, i tempi cambiano, e il pubblico adotta, sempre più, modalità di acquisto e interazione nuove e diverse. Secondo Ikea, dunque, il catalogo ormai è caduto in disuso e non serve più. Dal 2001, anno del lancio dell’e-commerce in Scandinavia, ad oggi, le vendite online di Ikea nel mondo sono aumentate progressivamente, fino a una crescita del 45% nel solo 2019. Sempre nel 2019, il sito Ikea.com ha registrato oltre quattro miliardi di visite, e contemporaneamente Ikea ha migliorato i servizi digitali, con il lancio di nuove app.
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Il decollo dell’e-commerce
Nel 2020, complice anche l’emergenza sanitaria Covid-19, l’esperienza dell’acquisto on line ha subito un’improvvisa accelerata in tutto il mondo, e anche Ikea ha preso atto che, forse, la modalità catalogo è superata dai tempi. Per molti anni il catalogo Ikea è stato uno strumento utilissimo per arredare e risolvere le esigenze di milioni di persone, e certamente il patrimonio di conoscenza raccolto nei circa 100 cataloghi non andrà disperso. Cambieranno semplicemente le modalità di connessione e interazione.
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Il ruolo dei cataloghi nella vendita di arredamento
Una domanda, però, sorge spontanea: davvero è finito il tempo dei cataloghi come strumenti di vendita di arredamento? L’abbiamo chiesto a Mauro Mamoli, Presidente di Federmobili.
“La scelta di eliminare del tutto il catalogo, sia stampato sia digitale, esordisce Mauro Mamoli, è sicuramente significativa. Ed è ancora più significativo che provenga da Ikea, che raramente ha fatto errori nella comunicazione. Una scelta così forte, da parte di una realtà come Ikea, è sicuramente molto ponderata. Anche perché il catalogo Ikea era un magazine iconico, e sfogliare il catalogo nel corso dell’anno era quasi un rituale.”
Il catalogo virtuale ?
Ma, dal punto di vista di un rivenditore, il catalogo, come strumento di vendita, serve ancora?
“In generale, i rivenditori utilizzano ancora i cataloghi dei produttori, azzarderei anzi che sono ancora tra gli strumenti più utilizzati, per vedere le soluzioni da proporre. Certamente, possono essere sostituiti dalla navigazione attraverso i cataloghi disponibili on line, e in alcuni casi dalle app, ma dipende dall’impostazione del negozio o del produttore. In generale, noi rivenditori abbiamo ancora molto l’abitudine di sfogliare i cataloghi cartacei, e li troviamo più comodi, a volte anche semplicemente più belli, così patinati. Ma i tempi cambiano, e qui torniamo all’annoso problema dell’evoluzione di un settore che, per alcuni aspetti, è ancora molto arretrato. Per questo, un segnale forte come l’abbandono del catalogo da parte di Ikea deve far riflettere. E deve spingere a confrontarsi con la realtà di un consumatore che, nel giro di pochi anni, avrà abitudini estremamente diverse.”
Avremo il catalogo virtuale?
“In realtà, ci sono già molte esperienze di questo genere, software che consentono la visita degli ambienti con la realtà virtuale, o altre esperienze di digitalizzazione. Tuttavia, anche se questo è sicuramente il futuro e parzialmente già il presente, certamente ci sarà bisogno ancora di molto lavoro, per costruire percorsi di vendita on line efficienti, condivisi tra produttore e rivenditore.”
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Ikea: l’arredamento oltre il catalogo Ikea
L’abbandono del catalogo da parte di Ikea, dunque, è un evento che segna una discontinuità nel modo in cui eravamo abituati a considerare la comunicazione di arredamento. Sfogliando i cataloghi Ikea in progressione, infatti, si colgono distintamente i cambiamenti nell’arredamento, che a loro volta riflettono i mutamenti nei costumi e nelle abitudini delle persone. Si scopre come siano cambiate le funzioni dei vari ambienti delle casa in 70 anni, oltre, naturalmente, agli stili, ai materiali e ai colori. Ikea celebrerà la storia del catalogo con un Inspiration Book, nel 2021. E continuerà a ispirare i milioni di clienti con soluzioni e proposte sempre nuove, proseguendo la strada iniziata da Ingvar Kamprad nel 1950. [Roberta Mutti]
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Di recente, l’Ikea Museum ha digitalizzato tutti i cataloghi Ikea, consultabili qui
A seguire, divise per decenni, tutte le copertine dei cataloghi Ikea
Anni CinquantaAnni SessantaAnni SettantaAnni OttantaAnni NovantaAnni 2000Anni 2010-2021