Il MEET Digital Culture Center di Carlo Ratti Associati e Italo Rota: un nuovo spazio fisico nel mondo digitale
CRA-Carlo Ratti Associati e Italo Rota firmano il progetto del MEET Digital Culture Center, la nuova sede del Centro internazionale di Cultura Digitale. Inaugurato di recente, MEET si trova a Milano, in un palazzo storico a Porta Venezia.
Il MEET Digital Culture Center è ricavato in un palazzo storico dei primi del Novecento, all’angolo tra piazza Oberdan e viale Vittorio Veneto. Ristrutturato una prima volta alla fine degli anni Novanta da Gae Aulenti , l’edificio ha ospitato per diversi anni una serie di attività culturali. Poi, negli ultimi due anni, gli architetti dello studio Carlo Ratti Associati e Italo Rota hanno progettato un’ulteriore ristrutturazione. Realizzato grazie al supporto di Fondazione Cariplo, il MEET ospita un auditorium, un cinema gestito in collaborazione con la storica Cineteca Italiana, spazi destinati a mostre, conferenze e performance, un caffè e una sala immersiva per installazioni digitali.
Il centro culturale digitale MEET si sviluppa su una superficie di 1.500 mq, sviluppata su tre livelli. Il fulcro del progetto è un ampio spazio pubblico verticale che ruota attorno a una serie di rampe di scale disallineate, che collegano diversi interpiani asimmetrici. Questa “scala abitata”, alta 15 metri, si trasforma di volta in volta in teatro, spazio di lavoro o area riunioni, e rappresenta il crocevia delle attività e degli eventi del centro. Completano l’allestimento dello spazio l’illuminazione di Artemide e un sistema di proiezioni multimediali.
MEET: lo spazio fisico per incontri casuali
Con il MEET Digital Culture Center lo studio Carlo Ratti Associati punta a studiare il ruolo dello spazio fisico in un mondo digitalizzato. Carlo Ratti, infatti, sostiene che l’architettura dovrebbe favorire ciò che manca alla dimensione digitale: la possibilità di generare incontri casuali tra le persone. Il progetto del MEET, dunque, persegue questo obiettivo, attraverso una commistione delle funzioni. Ospitando diverse funzioni in diversi spazi allo stesso tempo, si favorisce l’incontro tra persone diverse e si agevola la circolazione di nuove idee.
“Qual è il ruolo dello spazio fisico nel mondo digitale? Oggi continuiamo a vivere e lavorare in un regime di isolamento indotto dalla pandemia, in cui quasi ogni compito o azione si svolge online. In questo momento diventa allora essenziale usare l’architettura per produrre occasioni di serendipità, ovvero per stimolare connessioni inaspettate tra gli individui – quelle connessioni che di rado accadono sul web,” dice Carlo Ratti, fondatore dello studio CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI con sede a Torino e New York e professore di Tecnologie Urbane al Massachusetts Institute of Technology (MIT). [Testo: Arianna Callocchia Foto: Michele Nastasi]
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