#Designoeson: un anno dopo la prima emergenza

Un anno dopo la prima emergenza, un bilancio del 2020 dalle aziende dell’arredamento

A un anno di distanza dal primo lockdown, siamo tornati a intervistare le aziende, per vedere insieme a loro come sia andato il 2020, e cosa si aspettano per il 2021 e gli anni futuri. Abbiamo parlato anche di Salone del Mobile.Milano, della sua mancanza, e della prossima edizione, programmata dal 5 al 10 settembre 2021. Ecco cosa ci hanno risposto.

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Salone del Mobile.Milano 2019, foto Andrea Mariani, courtesy Salone del Mobile

Un bilancio 2020 tutto sommato positivo

Alla prime domanda, com’è andato il 2020 e come si prospetta il 2021, in generale le risposte sono state positive. Il 2020 si è chiuso meno peggio del previsto e il 2021, pur con le difficoltà della situazione, si sta prospettando tutto sommato positivo.

Roberto Gavazzi, amministratore delegato di Boffi | De Padova

Roberto Gavazzi, Amministratore Delegato di Boffi | De Padova, ci ha detto che “Il 2020 è stato un anno certamente complesso, ma tutto sommato, alla fine è andato meglio di quanto ci si aspettasse. È stato un bel banco di prova per testare la tenuta delle nuove tecnologie come unici strumenti di comunicazione, e abbiamo capito che si riesce a lavorare anche in condizioni difficili. Ci è stato di molto aiuto che la gente sia stata costretta a stare a casa, praticamente in tutto il mondo: l’arredamento ha riacquistato una notevole importanza, ed è stato penalizzato molto meno di altri settori. Tra i mercati che hanno tenuto meglio, sicuramente l’Asia, che continua a crescere a doppia cifra, e anche il mercato europeo non  è andato così male. Il mercato interno è quello che ha sofferto di più. Il 2021 sembra partito bene, ma dipenderà molto dall’evoluzione della situazione in generale.”    Leggi qui l’intervista 2020

Daniele Mazzon, direttore generale di Cristina Rubinetterie

Un 2020 spumeggiante per Cristina Rubinetterie, che ha approfittato del 2020 per rinnovare completamente l’immagine, dal rebranding al nuovo catalogo, al nuovo sito. Spiega Daniele Mazzon, Direttore Generale, “Oltre all’investimento sull’immagine, nel 2020 abbiamo lanciato tre nuovi prodotti, East Side e Tabula, disegnati dallo studio angelettiruzza design, e Cross Road, nata dal Cristina Design Lab. Tra le altre cose, la serie East Side by angelettiruzza design ha vinto l’Archiproducts Design Awards 2020. Per il 2021, gli obiettivi di Cristina Rubinetterie sono di accrescere la presenza e la visibilità di Cristina Rubinetterie sia sui mercati nazionali che su quelli internazionali, lanciare nuovi prodotti per soddisfare le richieste dei nostri clienti lavorando anche sulle personalizzazioni, e cominciare ad esplorare il business del contract.”  Leggi qui l’intervista 2020

Massimiliano Messina, amministratore delegato di Flou

Massimiliano Messina, Amministratore Delegato di Flou, ha spiegato che il 2020 è andato “Complessivamente bene, considerato tutto quello che è successo dal febbraio 2020 ad oggi. Abbiamo chiuso l’anno con più ordini di quelli che siamo riusciti ad evadere… Quindi abbiamo iniziato il 2021 con una prospettiva interessante. Penso che il 2021 sarà un anno di “rinascita”; le difficoltà ci accompagneranno sicuramente per tutto il 2021 e anche oltre, ma con un progressivo miglioramento; la pandemia probabilmente ci lascerà un’attenzione maggiore alla propria casa e agli ambienti domestici. Il 2020 e il lockdown ci hanno incoraggiato ad avere un’attenzione maggiore per la casa e l’ambiente domestico, in generale.”  Leggi qui l’intervista 2020

Silvia Gallotti, amministratore delegato di Gallotti & Radice

Anche per Silvia Gallotti, amministratore delegato di Gallotti & Radice, “Complessivamente, il 2020 non è stato un brutto anno. Da un momento di “crisi” dovuto alla pandemia abbiamo saputo cogliere l’opportunità di sfruttare gli strumenti digitali e accorciare così le distanze con tutti i nostri clienti in tutto il mondo, e anche per il 2021, continueremo sulla strada del potenziamento della digitalizzazione. L’esperienza che abbiamo vissuto, sia a livello personale che lavorativo, ci ha profondamente cambiati, ma fortunatamente la casa ha riacquistato importanza, e con essa l’arredamento. Così, ciò che adesso serve è continuare sulla strada intrapresa, e sviluppare una strategia a lungo termine, che punta sull’omnicanalità.”  Leggi qui l’intervista 2020

Alberto Lualdi, amministratore delegato di Lualdi

Positivo l’anno anche per Alberto Lualdi, amministratore delegato di Lualdi, che ha commentato: “Nonostante i timori derivanti dall’incertezza che il lockdown ha causato, siamo pienamente soddisfatti della chiusura del 2020. Dopo i rallentamenti del primo semestre, i cantieri sono ripartiti, e anche il settore retail sta gradualmente assistendo ad una progressiva ripresa. L’inizio del 2021 si sta rivelando molto effervescente, e nel complesso siamo molto ottimisti, fiduciosi che la ripresa dei cantieri si rifletterà positivamente anche sul retail. La nuova scommessa sarà sul terreno della personalizzazione e del servizio.”  Leggi qui l’intervista 2020

Giovanni Del Vecchio, amministratore delegato di Giorgetti

Molto impegnativo e proficuo è stato il 2020, anche per Giorgetti. Giovanni Del Vecchio, Amministratore Delegato, ha spiegato che: “Il 2020 è stato un anno di sfide che ha rimesso in discussione molti paradigmi, per noi e più in generale per il nostro settore. Ma non ci siamo mai fermati, e il mondo del progetto ha addirittura accelerato; solo il retail ha subìto qualche rallentamento. L’Asia ha sofferto soprattutto nel primo semestre, ma ha registrato una fortissima accelerazione nella seconda parte dell’anno. Nel corso del 2020 abbiamo aperto un nuovo store monomarca a Londra, la nuova sede Giorgetti a The Centrale a New York, i nuovi Store a New Delhi e Johannesburg, e abbiamo rinnovato completamente il nostro Atelier a Milano. Il 2021 non si prospetta molto diverso dal 2020, dal punto di vista della possibilità di fare fiere ed eventi in presenza, e per questo stiamo affinando quanto il 2020 ci ha insegnato dal punto di vista del bilanciamento tra fisico e digitale. Il futuro va indubbiamente nella direzione di un equilibrio tra questi due aspetti, anche se clienti, professionisti e partner devono comunque avere la possibilità di toccare con mano i prodotti, i materiali raffinati, i progetti.”  Leggi qui l’intervista 2020

Paolo Castelli, amministratore delegato di Paolo Castelli SpA

Discretamente ottimista anche Paolo Castelli, amministratore delegato di Paolo Castelli spa. “Avendo diversi canali di business, per fare un confronto con il passato, mi focalizzo sulla singola unit prodotto, che ha mantenuto lo stesso venduto e lo stesso fatturato del 2019. Dunque, non c’è stata crescita, ma al tempo stesso siamo soddisfatti di non avere perso la sfida che ci attendeva, e che non ancora ci attende. Nel frattempo, nel 2020 abbiamo presentato 4 collezioni, (Inspiration, Greenkiss, Oggetti d’Autore, Seventyonepercent), che rappresentano il nostro investimento per il futuro.”  Leggi qui l’intervista 2020

Nicola Coropulis, amministratore delegato del Gruppo Poltrona Frau

Soddisfatto anche Nicola Coropulis, Amministratore delegato di Poltrona Frau. “Nonostante le sfide poste dall’emergenza sanitaria ed economica e un primo semestre fortemente condizionato dall’improvvisa deflagrazione della pandemia, il business residenziale nel secondo semestre ha recuperato molto bene, permettendoci di chiudere l’anno a un livello appena inferiore al 2019. Un risultato sicuramente dovuto a una rinnovata attenzione all’arredo domestico seguita al lockdown. Al contrario, il business della nostra Divisione Custom Interiors, legato agli arredi di spazi pubblici ha subito ritardi e rinvii e, in alcuni casi, anche cancellazioni di progetti. Per il 2021 e il futuro in generale, la ritrovata centralità degli spazi domestici potrà agire come elemento di stimolo al consumo di mobili, il cui acquisto seguirà senz’altro modalità nuove, in cui il fisico e il digitale saranno sempre più interconnessi e in cui l’interazione diretta dei Brand con i propri clienti diventerà sempre più importante.”  Leggi qui l’intervista 2020

Maurizio Santambrogio, amministratore delegato di Res

Maurizio Santambrogio di Res, è più che soddisfatto dei risultati del 2020. “A dispetto dei primi mesi dell’anno, che non promettevano niente di buono, nella seconda parte dell’anno abbiamo concluso diversi progetti molto interessanti, per cui il bilancio, tutto sommato, pur non essendo positivo, non è nemmeno negativo come avrebbe potuto essere. Sull’economia in generale, a mio parere, ha pesato molto il lockdown totale di marzo e aprile, in cui era proprio tutto fermo. Con la ripresa di un minimo di mobilità, invece, siamo riusciti a riperdere a lavorare, e firmare contratti per avori importanti, anche all’estero. Per il prossimo futuro, ci aspettiamo che proseguano i progetti in corso, ma la situazione è davvero un po’ incerta, è difficile fare previsioni.” Leggi qui l’intervista 2020

Fabiana Scavolini, amministratore delegato di Scavolini

Esprime un certo ottimismo anche Fabiana Scavolini, Amministratore delegato di Scavolini.Come tutti gli altri settori, anche quello dell’arredamento ha risentito delle conseguenze della pandemia, anche se meno di altri. Per noi, gli ultimi mesi dell’anno si sono rivelati positivi. Abbiamo avuto nuovi ordini, e un fatturato che ha in parte recuperato le perdite che si erano avute nei mesi di lockdown. Ora, si pone la sfida della ripresa. Nonostante la fragilità del contesto, l’attuale vivacità dei mercati internazionali ci fa guardare al futuro con fiducia e positività. Nei prossimi anni tutti i settori, non solo quello dell’arredamento, dovranno sicuramente affrontare una revisione dei tradizionali modelli di relazione con il consumatore, in cui la capacità di integrare on e off line ricoprirà un ruolo centrale.”  Leggi qui l’intervista 2020

Filippo Santambrogio, amministratore delegato di Viva Porte

Anno tutto sommato non così negativo anche per Filippo Santambrogio, amministratore delegato di Viva Porte. “Il 2020 è stato un anno particolare, in cui le aziende hanno dovuto riorganizzare la loro struttura commerciale. D’altro canto, i consumatori hanno rivolto una nuova attenzione alla propria casa. Il risultato, pur nello scenario di un’emergenza mondiale, alla fine è stato positivo, anche grazie ai nuovi prodotti. Per il futuro, dobbiamo puntare sempre di più sullo sviluppo internazionale, con una presenza consolidata sui singoli mercati. Infatti, in un mondo interconnesso, le opportunità possono nascere in qualsiasi momento.”  Leggi qui l’intervista 2020

Matteo Moretti, direttore generale di Vistosi

Matteo Moretti, direttore generale di Vistosi, conferma che l’azienda “Ha chiuso il 2020 in linea con i gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Inoltre, abbiamo iniziato il 2021 positivamente, e per i prossimi mesi abbiamo in programma importanti novità di prodotto, e diversi progetti e attività.”  Leggi qui l’intervista 2020

Alessandro Buccella, amministratore delegato di Vibieffe

Anche Alessandro Buccella, amministratore delegato di Vibieffe, conferma che il 2020, alla fine, non è andato male come avrebbe potuto. Il 2020 è iniziato con una situazione di emergenza sanitaria, che ci ha lasciato inizialmente un po’ spiazzati. Una prima soluzione che abbiamo trovato, è stata nella produzione di contenuti e materiali digitali. Poi, durante l’anno, abbiamo proposto i nuovi modelli che erano pronti mese per mese, cercando di mantenere vivo il contatto con i clienti. E poi abbiamo coinvolto anche il personale, per farlo sentire parte di una squadra. Adesso, ci auguriamo che la pressione della pandemia si allenti man mano, e che nel 2021 si possa tenere il Salone del Mobile. Siamo riusciti a lavorare anche senza, ma il Salone è il palcoscenico di Milano per eccellenza.”

In mancanza del Salone del Mobile, quali strumenti sono stati privilegiati?

A questa domanda, la risposta è stata pressoché unanime: la comunicazione digitale ha dato un grossissimo aiuto. In generale, le video conferenze hanno sostituito gli incontri di persona. Qualcuno ha prestato assistenza al montaggio in collegamento da remoto, altri hanno firmato contratti risparmiandosi lunghi viaggi, e pensano che lo faranno anche in futuro. Tutte le aziende hanno approfittato della situazione di emergenza per potenziare la loro rete digitale, molti hanno prodotto video aziendali per presentare i prodotti ai clienti. Tutti, senza nessuna eccezione, confermano che il Salone del Mobile non si può sostituire, e che l’arredamento è un prodotto particolare, in cui il contatto fisico non si può eliminare. Al tempo stesso, tutte le aziende interpellate confermano che quest’acceleramento non previsto verso il digitale, nel tempo consentirà di esprimere un nuovo potenziale.

Il design e il Salone del Mobile.Milano, quale futuro

E veniamo dunque al grande protagonista: il Salone del Mobile, anzi, il Salone del Mobile.Milano. Alla domanda: “Avete sentito la mancanza del Salone del Mobile?”, la risposta è stata unanime: “Sì”. C’è bisogno del Salone del Mobile? Un coro unanime di sì, di nuovo. Molti dubbi, invece, nascono, quando si parla della della data del prossimo Salone del Mobile.Milano. Al momento, le date dal 5 al 10 settembre sono confermate, ma la situazione è davvero troppo incerta per capire adesso cosa succederà, anche solo tra due mesi. Ci sono molte incognite, dalla campagna vaccinale all’evoluzione della pandemia nel mondo.

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Festa di chiusura del Salone del Mobile 2019, foto Alessandro Russotti, courtesy Salone del Mobile

Tuttavia, si può tentare di fissare qualche dubbio condiviso. Il primo, naturalmente, riguarda la possibilità di viaggiare liberamente, dunque di avere il pubblico dall’estero. Diversi produttori avanzano perplessità sulla quantità di pubblico che potrebbe visitare il Salone del Mobile a Milano, causa pandemia, chiusura delle frontiere, carenza di voli aerei, semplice paura. Quantità che potrebbe non essere sufficiente a giustificare l’investimento.

Altri invece, rimangono perplessi davanti all’idea di avere un Salone del Mobile a settembre, e un altro ad aprile, solo sei mesi dopo. Che significherebbe un grande investimento in allestimento, novità di prodotto, soggiorno a Milano, sostanzialmente raddoppiato in un tempo troppo ravvicinato.

Daniele Lago: partecipare al Salone del Mobile è un gesto di solidarietà

Al momento, dunque, è impossibile prevedere cosa succederà, relativamente al Salone del Mobile.Milano. Concludiamo dunque con un messaggio di ottimismo e speranza, che arriva da Daniele Lago, amministratore delegato di Lago. “Il Salone del Mobile è fondamentale per il nostro sistema. Come Lago, noi abbiamo calcolato che sarebbe comunque più conveniente partecipare al Salone che organizzare un evento in azienda, invitando i nostri migliori clienti. Non solo: ritengo che in questo momento partecipare, e dunque sostenere il Salone del Mobile, sarebbe un bel gesto di solidarietà che potrebbero fare tutti coloro che sono in grado di farlo. Ricordiamoci, infatti, che l’indotto degli allestitori ha sofferto ben più del nostro settore. Confermo dunque che, come Lago, noi parteciperemmo al Salone del Mobile, anche se fosse in settembre, e poi di nuovo in aprile. In generale, poi, io sono ottimista, e penso che tra la campagna vaccinale e l’evoluzione della pandemia, a settembre si potrà tenere la settimana del design, magari non con i numeri del 2019 ma comunque numeri rilevanti. E penso che sarebbe un gesto simbolico di rinascita per tornare a una sorta di normalità al più presto.” 

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