Selezione libri SKIRA

I libri imperdibili di Skira per il 2025

La Selezione Skira per il 2025: un percorso tra capolavori del passato e volumi dedicati ai temi più recenti

Skira presenta una ricca selezione di libri che spaziano dall’arte antica ai maestri contemporanei, toccando temi inediti come la storia dell’automobile e i suoi protagonisti.

Tra le novità più interessanti, spiccano il catalogo generale su Remo Salvadori, il volume dedicato ai LibriBianchi di Lorenzo e Simona Perrone, e un’opera che ripercorre 125 anni di storia FIAT. Imperdibile anche il libro su Mauro Prampolini, artigiano meccanico che affiancò figure iconiche come Enzo Ferrari e Giotto Bizzarrini durante l’epoca d’oro dell’automobilismo italiano.

MARINA ABRAMOVIC’ Transforming Energy a cura di Shai Baitel

La monografia, catalogo della mostra in corso fino al 28 febbraio 2025 allo Shanghai Modern Art Museum (MAM), offre un’indagine approfondita sul lavoro di Marina Abramović (1946) con i cristalli, una parte ancora poco esplorata della sua pratica artistica.

Marina Abramović crede nel potere dei cristalli di immagazzinare l’intera storia della terra e di trasmettere la sua energia. I cristalli sono principalmente legati ai Transitory Objects, una serie di oggetti creati dall’artista per incarnare l’energia e stimolare esperienze fisiche e mentali nel pubblico attraverso l’interazione diretta.

Il volume, curato da Shai Baitel, direttore artistico del museo cinese e pubblicato in occasione della sua prima esposizione personale in Cina, presenta un’ampia selezione di immagini inedite di una delle sue performance più iconiche: la passeggiata lungo la Grande Muraglia cinese con l’artista tedesco Ulay nel 1988, insieme a una serie di nuove opere.

Selezione libri SKIRA

DAY FOR NIGHT New American Realisma cura di Massimiliano Gioni e Flaminia Gennari Santori

Day for Night (in italiano, Effetto notte), il cui titolo è tratto da un’opera dell’artista newyorkese Lorna Simpson presente nella collezione Salamé, riunisce una selezione di opere provenienti dalla collezione di Aïshti Foundation. Fondata 25 anni fa dall’imprenditore italo-libanese Tony Salamé e dalla moglie Elham, è oggi considerata una delle istituzioni di arte contemporanea più importanti sulla scena internazionale.

Curata da Massimiliano Gioni e Flaminia Gennari Santori, Day for Night presenta centocinquanta opere di artisti attivi negli Stati Uniti – tra cui Cecily Brown, George Condo, Nicole Eisenman, Urs Fischer, Wade Guyton, Julie Mehretu, Richard Prince, Charles Ray, David Salle, Dana Schutz, Cindy Sherman, Lorna Simpson, Henry Taylor, Christopher Wool e molti altri – il cui lavoro esplora il tema cruciale del realismo e della rappresentazione della verità.

La progressiva erosione del concetto di verità che ha caratterizzato la cultura americana negli ultimi anni si è paradossalmente accompagnata a un ritorno alla figurazione da parte di numerosi artisti contemporanei.

Le opere di questi artisti (affermati ed emergenti) sono presentate accanto a quelle di importanti predecessori che hanno anticipato le recenti riflessioni sul concetto di verismo e rappresentazione. In particolare, sono esposte opere delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma, che ospitano la più ampia collezione al mondo di dipinti caravaggeschi, ovvero delle opere degli artisti che, all’inizio del XVII secolo, per la prima volta e su scala europea, cercarono di rappresentare la realtà in modo naturalistico.

LibriBianchi Lorenzo e Simona Perrone con un testo di Martina Corgnati

I LibriBianchi rappresentano l’espressione più autentica della ricerca artistica di Lorenzo e Simona Perrone, che da oltre vent’anni esplorano il mondo dei libri per sancire il binomio libro/cultura come sinonimo di civiltà. Utilizzando libri veri salvati dal macero, gli artisti intervengono su di essi con acqua, colla e gesso, creando una nuova materia prima su cui applicano materiali apparentemente estranei.

Questo processo genera uno spostamento della percezione, passando dalla dimensione semantica a quella simbolica: il libro, plasmato e traslato, acquista un accentuato valore simbolico, trasformandosi in scultura. Alla fine, coperto di bianco, ogni libro diventa un archetipo, simbolo di cultura e sapere, e grida in silenzio per essere letto in modo diverso.

Dal 2015, Lorenzo e Simona Perrone estendono la loro produzione anche al bronzo, al legno e alla pietra, avvicinando il libro a una “vivibilità infinita”.

Sensibili alle problematiche contemporanee, la loro ricerca si evolve verso temi sociali e ambientali. Negli ultimi anni, i Perrone sono diventati Artivisti, esprimendosi con grandi installazioni pubbliche di denuncia che suggeriscono gesti e azioni simboliche, richiedendo la partecipazione attiva di molte persone. Azioni che mirano a seguire quello che A. Jodorowsky definirebbe il potere terapeutico dell’immaginazione e dell’“atto effimero” che rinforza le nostre convinzioni e lascia un segno indelebile nelle nostre coscienze.

GREENHOUSE Portugal Pavilion 60th International Art Exhibition – La Biennale di Venezia a cura di Mónica de Miranda, Sónia Vaz Borges e Vânia Gala

Un angolo di biodiversità come strumento di decolonizzazione, vettore di azione politica e di dialogo. Un giardino creolo, simbolo dell’identità delle persone forzatamente trapiantate dal loro luogo di nascita per lavorare in stato di schiavitù.

Catalogo ufficiale del Padiglione del Portogallo alla Biennale di Venezia, Greenhouse intreccia testi di artisti, curatori e teorici sui temi dell’ecologia, dell’identità, della storia e della diaspora in relazione alle pratiche artistiche contemporanee. Ideato dalle artiste-curatrici Mónica de Miranda, Sónia Vaz Borges e Vânia Gala e commissionato dalla DGArtes (Direzione Generale delle Arti) del Portogallo, Greenhouse rende omaggio ai terreni privati curati dagli schiavi come atto di resistenza e sopravvivenza, opponendosi alle monoculture e all’egoismo coloniale.

Guardando alla terra come vettore del pensiero e della pratica decoloniale, ispirato da Amílcar Cabral, l’agronomo e leader della lotta di liberazione in Guinea-Bissau e Capo Verde, Greenhouse riunisce le narrazioni storiche della liberazione, esaminando le pratiche decoloniali contemporanee e l’immaginazione di futuri possibili nel contesto dell’Antropocene, delle continue lotte contro il razzismo strutturale e per il risarcimento storico.

REMO SALVADORI a cura di Studio Celant e Antonella Soldaini

Tra i più rilevanti artisti nel panorama italiano contemporaneo, Remo Salvadori (Cerreto Guidi, 1947) porta avanti, sin dagli anni Settanta, una ricerca che, basata sull’interazione tra elementi come acqua, colore e metalli, propone una rinnovata formulazione dell’opera, caratterizzata da mutazioni alchemiche e flussi di conoscenza. Questo approccio offre all’osservatore una nuova consapevolezza su sé stesso e sul mondo.

Il volume monografico realizzato da Studio Celant, con la curatela di Antonella Soldaini (il primo ad avere questa impostazione nella bibliografia dell’artista), ripercorre in modo articolato e approfondito la vita e l’attività di Salvadori dal 1947 al 2024, attraverso una ricca cronologia scaturita da una ricerca durata due anni nell’archivio dell’artista.

La pubblicazione, corredata da oltre 600 immagini, molte delle quali inedite, di mostre personali e collettive, opere, eventi e documenti, è introdotta da quattro saggi firmati da Antonella Soldaini, Davide Bondì, Filippo Bosco e Sharon Hecker, che, attraverso diverse prospettive, arricchiscono la lettura critica del lavoro dell’artista.

125 volte FIAT La modernità attraverso l’immaginario FIAT a cura di Giuliano Sergio

Il volume, pubblicato in occasione dell’esposizione al MAUTO e curato da Giuliano Sergio, critico d’arte, curatore, autore e professore di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Venezia, celebra i primi 125 anni di storia di FIAT. Un traguardo che pochissime case automobilistiche nel mondo possono vantare e che segna l’inizio di un nuovo capitolo della sua lunga storia, costellata di successi, rilevanza sociale e leadership, tutti alimentati da un approccio orientato al cliente.

L’11 luglio 1899, infatti, veniva firmato a Torino l’atto costitutivo della Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili – Torino, la futura FIAT. Oggi, dopo milioni di auto prodotte, esiste un fil rouge che lega passato, presente e futuro della casa automobilistica: un particolare modo di concepire l’auto che continua a essere un tratto distintivo del marchio a livello globale.

Nata dalla passione per il progresso, FIAT è stata una delle poche società capaci di passare dalla fase artigianale all’era industriale, rappresentando per milioni di persone la libertà di spostarsi ovunque, e di farlo con stile.

Tra manifesti storici, fotografie d’epoca, modelli iconici e saggi di specialisti, 125 volte FIAT ripercorre l’avventura straordinaria di un brand storico che guarda al futuro.

MAURO PRAMPOLINI L’Arte della meccanica, con Ferrari e Bizzarrini di Marco Genovesi

L’Arte della Meccanica, con Ferrari e Bizzarrini è un volume che racconta la biografia di Mauro Prampolini (Formigine, MO, 1942), artigiano meccanico e protagonista al fianco di Enzo Ferrari e Giotto Bizzarrini nell’epoca d’oro dell’automobilismo italiano.

A guidare il lettore in questa straordinaria avventura fatta di genialità tutta italiana è Marco Genovesi, imprenditore nel settore automotive, restauratore di auto d’epoca e collezionista, che ha ereditato da Prampolini la passione per i motori e il rispetto per la tradizione.

La passione di Mauro Prampolini per le auto inizia presto, quando da bambino si appostava lungo la strada, al termine del rettilineo tra Maranello e Formigine, per assistere al passaggio dei prototipi Ferrari.

Successivamente, Prampolini entra nel Reparto Esperienze Ferrari, diretto dall’ingegnere Giotto Bizzarrini, suo maestro e mentore. Insieme, fabbricano la mitica “Papera”, da cui nasce la Ferrari GTO, una delle vetture fondamentali per la creazione del mito di Maranello.

In seguito, Prampolini segue Bizzarrini nel suo atelier di meccanica a Livorno, dove insieme scrivono pagine importanti della storia dell’automobilismo. Creano la Iso Grifo A3, i prototipi da corsa della ASA 1000 e della Ferrari Breadvan, il motore dodici cilindri Lamborghini e la Bizzarrini 5300 GT, una delle vetture sportive più amate degli anni Sessanta.

Una vita di corsa, al fianco di piloti come Manuel Fangio, Stirling Moss, Willy Mairesse e molti altri.

Oggi, la pura arte della meccanica rivive grazie alla collaborazione tra Marco Genovesi e Mauro Prampolini. I due si dedicano al restauro di auto classiche di valore inestimabile, riportando al loro autentico splendore le vetture che Prampolini stesso ha costruito.

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