Una delle vie più iconiche del lusso nel Quadrilatero della Moda reinterpreta la propria identità
In occasione della Milano Design Week 2025, Via della Spiga si rinnova con un intervento d’eccezione. Attraverso il progetto “Prismatique”, una delle vie più iconiche del lusso nel Quadrilatero della Moda reinterpreta la propria identità, unendo tradizione e innovazione in una visione proiettata verso il futuro.

Prismatique, l’eccellenza progettuale di Nick Maltese
Il progetto è frutto di un intervento corale, promosso dall’Associazione Amici di Via della Spiga, attiva dal 1983 nella valorizzazione e nell’animazione della celebre via milanese. L’organizzazione, la logistica e la gestione operativa sono state affidate a Emmeventi – Events & Communication Agency, fondata e diretta da Sabrina Iencinella, rinomata per la sua capacità di trasformare ogni evento in un’opera d’arte. Con oltre vent’anni di esperienza nell’ideazione e realizzazione di manifestazioni esclusive che coniugano design e arte in percorsi emozionali e sensoriali unici, Emmeventi vanta un prestigioso portfolio di successi, affermandosi come punto di riferimento nel settore. Sul fronte creativo, Prismatique si avvale dell’eccellenza progettuale di Nick Maltese Studio, guidato da Nick Maltese e Fede Pagetti.

Una connessione visiva e percettiva tra i due estremi di Via della Spiga
Lo studio, ormai rinomato per i suoi immaginifici interior design nell’ambito dell’hotellerie, della ristorazione e dell’enterteinment, si è già ben distinto anche nell’ambito delle installazioni urbane come testimonia il progetto “Dream Up”, la suggestiva multiinstallazione che tanto successo ha riscosso al Fuorisalone milanese dello scorso anno. Grazie alla sua forte carica scenografica, Prismatique mira a creare una connessione visiva e percettiva tra i due estremi di Via della Spiga, rispettivamente innestati su due arterie iconiche del tessuto urbano di Milano: Via Manzoni a nord e Corso di Porta Venezia a sud.
La storia nobile e sfaccettata di via della Spiga
Al contempo, il progetto intende celebrare e reinterpretare il patrimonio storico della via, valorizzandone l’identità e la tradizione. I due progettisti sottolineano come Via della Spiga vanti una storia nobile e sfaccettata, profondamente radicata nella cultura milanese. Un luogo dal grande valore storico, dove Cesare Correnti redasse il Manifesto delle Cinque Giornate di Milano, come ricorda la targa al civico 30. Fino alla fine degli anni ’60, la via conservava un’anima autenticamente popolare, un microcosmo di vita minuta incastonato in una già Milano proiettata verso il futuro. I racconti di chi ha vissuto quell’epoca restituiscono immagini di un tempo in cui a scandire il ritmo della strada erano il botteghino del lotto, i pizzicagnoli che chiamavano i clienti per nome, il fruttivendolo, le cartolerie, la storica Drogheria Centrale, che anticipava in qualche modo l’evoluzione della via verso il lusso.
C’era persino una minuscola pasticceria, diventata parte della memoria collettiva della città. Lo scrittore e giornalista milanese Guido Vergani la ricordava con ironia, evocando le espressioni divertite dei bambini davanti alla sua singolare proprietaria, a riprova di come anche i dettagli più curiosi contribuiscano a plasmare l’identità di un luogo. Un decennio dopo, Via della Spiga diventa testimone e protagonista di una trasformazione radicale, evolvendo in un crocevia tra avanguardia architettonica e alta moda. Oggi la via si configura come una sofisticata galleria che ospita grandi fashion brand accanto a visionari startupper, mantenendo così intatta la propria capacità di reinventarsi. Proprio da questa riflessione storica nasce il progetto Prismatique. “Siamo partiti dal passato di Via della Spiga per definirne il futuro, cercando un linguaggio capace di esaltarne l’unicità. Da qui è nata l’idea di creare due portali scenografici posti agli estremi della strada: uno costituito da tre elementi sfalsati, che in prospettiva formano un tunnel, e l’altro da un unico blocco monolitico. Lontani dalle tradizionali porte urbane, questi varchi si propongono come soglie enigmatiche, pensate per introdurre i visitatori in un’esperienza immersiva, quasi rituale, proiettandoli in una nuova dimensione.” Le strutture si ispirano all’estetica brutalista, con forme essenziali e scolpite da tagli geometrici netti, prive di ornamenti superflui.

L’impatto scenografico e l’imponenza dei portali di Prismatique
Il loro rivestimento è realizzato in Bianco Sibillino, un pregiato travertino dalla raffinata luminosità e dalle delicate venature color panna, estratto esclusivamente nella cava di San Pietro ad Acquasanta, nel cuore del Piceno. Selezionato per Prismatique da Emmeventi in collaborazione con Eurobuilding di Umberto Antonelli, leader nella lavorazione e fornitura di materiali lapidei d’eccellenza, questo travertino conferisce ai portali una straordinaria potenza espressiva: la loro monumentalità richiama la solidità primordiale dei massi erratici, mentre le torsioni plastiche delle superfici sembrano evocare l’eleganza dinamica di antiche creature preistoriche. Un equilibrio perfetto tra memoria e innovazione, tra materia e visione. L’impatto scenografico e l’imponenza dei portali di Prismatique sono ulteriormente esaltati da un raffinato intervento decorativo: incisioni di motivi fashion impresse nel travertino e un’opera inedita che fonde arte, design e alta moda. Quest’ultima, fortemente voluta dal Nick Maltese Studio, è stata realizzata dal maestro della scultura marmorea Giuliano Giuliani con un contributo d’eccezione di Graziano Ricami, azienda che da oltre trent’anni è un punto di riferimento nel mondo del lusso, fornendo ricami esclusivi ai più prestigiosi brand dell’alta moda.
Per questa installazione, Graziano Ricami ha introdotto un’innovativa tecnica di tarsia che intreccia il travertino Bianco Sibillino con inserti tessili dalle texture ispirate alla couture, creando un sorprendente dialogo tra materiali. “La forma prismatica di ogni portale, rigidamente geometrica, trova ulteriore profondità nell’interazione con questo manufatto lapideo, in cui la decorazione ‘a ricamo’ richiama il mondo sartoriale”, spiegano Nick Maltese e Fede Pagetti. “È un incontro di contrasti, come piace a noi: da un lato, l’elegante ruvidità della pietra; dall’altro, la morbidezza dei tessuti. Ma è anche un omaggio alla capacità distintiva di Milano di coniugare tradizione artigianale e innovazione, generando un dialogo fecondo tra design, arte e moda.” In questa fusione di materiali, forme e linguaggi si rivela la cifra distintiva di Prismatique: un’esperienza polisensoriale e polisemantica che celebra l’identità di Via della Spiga, proiettandola in una nuova dimensione estetica e culturale. La matericità del travertino lavorato e dei ricami “minerali” – realizzati anche dal vivo – si unisce alla mutevolezza della luce nel corso della giornata, ai suoni della città che si rifrangono tra le strutture e agli scorci architettonici in cui passato e modernismo si intrecciano, incorniciati dai tagli prospettici delle installazioni. Il progetto firmato Nick Maltese Studio dà vita a un’esperienza immersiva, capace di coinvolgere i sensi e le emozioni in un’interazione continua tra spazio, tempo e percezione.

L’olfatto è sollecitato dalle avvolgenti note fresche e leggere del profumo Prismatique
A rafforzarne l’impatto concorre un’ulteriore stratificazione sensoriale. L’olfatto è sollecitato dalle avvolgenti note fresche e leggere del profumo Prismatique, creato appositamente dal Naso Martino Cerizza by Opify SRL e diffuso nell’aria attraverso speciali sistemi di diffusione sviluppati da Visioni Olfattive. L’udito trae gioia dall’ascolto di un sound design creato e curato da Palazzo Daphne per Prismatique. Una colonna sonora razionale, brutalista e post-apocalittica che abbina etica ed estetica sonora, per immergere il visitatore una spirale onirica e ipnotizzante. Anche il gusto trova spazio nell’esperienza: durante il vernissage, in un elegante cortile storico, gli ospiti potranno degustare food & drink ispirati alla “prismaticità” dell’installazione, serviti su iconici vassoi in marmo. Nel suo insieme, Prismatique si configura come una composizione armonica di stimoli, un linguaggio innovativo attraverso cui la città racconta se stessa in modo subliminale, sospesa tra la forza della propria eredità storica e una visione proiettata verso il futuro. La struttura dei portali di Prismatique è un raffinato equilibrio di materiali e tecnologia.
Realizzati in pregiato travertino Bianco Sibillino – una pietra dalla luminosità straordinaria – i portali si trasformano al calar della sera grazie a un sofisticato sistema di illuminazione a LED fornito da Event Management SRL. Le fasce luminose, integrate nelle strutture, creano un suggestivo gioco di chiaroscuri, alternando pieni e vuoti in una composizione dinamica che amplifica l’effetto soglia e rende l’installazione ancora più scenografica.
I progettisti: “Ogni visitatore è libero di esplorare, fermarsi, fotografare e lasciarsi sorprendere dall’architettura “in movimento”
Ma Prismatique non si esaurisce nei portali. Il percorso che attraversa Via della Spiga, un vero e proprio canyon urbano tra Corso di Porta Venezia e Via Manzoni, è arricchito da due imponenti “statue di luce”, alte oltre tre metri e mezzo. “Due floor lamp in scala monumentale”, spiegano Nick Maltese e Fede Pagetti, “che diventano il fulcro visivo dell’allestimento. Iconiche e dal forte carattere scultoreo, queste superlampade si impongono come nuovi landmark urbani: catturano lo sguardo, dialogano silenziosamente con l’architettura circostante e coinvolgono i passanti in un’esperienza visiva immersiva.” Analoghe nella forma e nella composizione ai portali, queste strutture tronche si distinguono per una caratteristica unica: alla loro sommità, una propaggine opalina si protende nello spazio, illuminata dall’interno da LED a luce calda, sempre forniti da Event Management SRL, generando un effetto avvolgente e sofisticato. Un autentico gioiello di illuminotecnica che reinterpreta la luce come elemento scenografico e funzionale. Attraverso queste installazioni, Prismatique reinventa Via della Spiga in una chiave avveniristica e postmoderna, omaggiando al tempo stesso la tradizione architettonica milanese, che ha fatto della pietra un simbolo di continuità espressiva, e il mondo della moda, elemento distintivo della città e motore del suo dinamismo creativo. Con una visione che integra estetica e sostenibilità, la via si trasforma in un teatro a cielo aperto, dove – come sottolineano i progettisti – “la città incontra l’arte e la moda dialoga con l’architettura, dando vita a un nuovo vocabolario urbano fatto di meraviglia, eleganza e innovazione.” Prismatique si propone come un viaggio esperienziale, in cui ogni portale diventa una tappa di un percorso di scoperta. Ogni visitatore è libero di esplorare, fermarsi, fotografare e lasciarsi sorprendere dall’architettura “in movimento” dell’installazione. È un invito a osservare Milano con occhi nuovi, riscoprirla come laboratorio di idee e tendenze, in cui ogni passaggio e ogni paesaggio si trasformano in un ponte ideale tra passato e futuro.