La filosofia scandinava alla Biennale di Venezia

La sostenibilità, l’innovazione, il riuso e il rispetto per l’essere umano sono solo alcuni dei valori

di Arianna Callocchia

La Danimarca, la Finlandia, la Norvegia e la Svezia partecipano alla 19. Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia e ospitata, fino a domenica 23 novembre 2025, ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera. La Mostra di quest’anno, curata da Carlo Ratti e dal titolo Intelligens. Natural. Artificial. Collective., ci invita a progettare con intelligenza, nel rispetto del nostro pianeta e di coloro che lo abitano andando oltre i limiti delle tecnologie digitali. L’architettura rappresenta da sempre una risposta alle sfide poste dalle condizioni climatiche e la collaborazione tra diversi tipi di intelligenza, naturale, artificiale e collettiva, può contribuire a ripensare in modo condiviso, flessibile e dinamico l’ambiente costruito. E’ il momento, dunque, che l’architettura passi dalla mitigazione all’adattamento in vista di un mondo in continuo cambiamento.

I temi della filosofia scandinava: dalla sostenibilità al rispetto per l’essere umano


La Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia presentano in risposta alla mostra Intelligens. Natural. Artificial. Collective. alcuni dei temi principali alla base della filosofia scandinava. La sostenibilità, l’innovazione, il riuso e il rispetto per l’essere umano sono solo alcuni dei valori che li accomunano. Valori che si riflettono in una società libera, inclusiva, collaborativa, multidisciplinare, attenta all’ecologia, all’ambiente e alla collettività.
Scopriamo insieme come questi temi vengono presentati nelle mostre ospitate nel Padiglione di Danimarca, nel Padiglione di Finlandia e nel Padiglione dei Paesi Nordici (Finlandia, Norvegia e Svezia).

Danimarca

Padiglione della Danimarca Build of Site Photo credits: Padiglione della Danimarca, Biennale di Venezia 2025, ph: © Hampus Berndtson

Come possiamo costruire nel mondo senza realizzare qualcosa di nuovo? La Danimarca risponde a questa domanda con un’installazione che rinnova il Padiglione e al tempo stesso propone soluzioni innovative per riutilizzare i materiali di scarto provenienti dai processi di costruzione. La mostra Build of Site, curata dall’architetto Søren Pihlmann dello studio pihlmann architects, trasforma il padiglione stesso in un cantiere, temporaneamente sospeso, accessibile al pubblico con rampe e passerelle. Uno spazio ibrido dove invece che di consumare risorse per un’esposizione temporanea vengono realizzati degli interventi di ristrutturazione di pavimenti, porte e finestre per migliorare la struttura architettonica in modo permanente. Il progetto, nato da una stretta collaborazione con esperti di vari settori, evidenzia sia una trasformazione concreta dell’edificio sia un cambiamento nel modo in cui dovremmo intendere la pratica architettonica in futuro. Il completamento dei lavori, iniziati nel dicembre 2024 come parte integrante del concept espositivo, è previsto dopo la chiusura della mostra. “Ormai è chiaro a molti che, d’ora in avanti, dovremo confrontarci in modo costruttivo con tutto ciò che abbiamo già creato nel mondo. Questa consapevolezza è spesso percepita come un limite. “Ora, però, è il momento di discutere le possibilità architettoniche che emergono dal suolo, dalle pietre, dal cemento o da qualsiasi altro materiale che possiamo trovare nei luoghi in cui abbiamo il privilegio di costruire sul mondo”, spiega Søren Pihlmann.

Padiglione della Finlandia Il Padiglione – Architettura della Stewardship Photo credits: Padiglione della Finlandia, Biennale di Venezia 2025, ph: © Ugo Carmeni

Finlandia

L’architettura è il frutto di costruzioni immutabili o di una collaborazione continuativa che riconosce l’importanza di un’ampia gamma di contributi alla creazione edilizia? Con Il Padiglione – Architettura della Stewardship la Finlandia propone di riesaminare il processo di autorialità di un edificio unicamente al progettista ampliando la prospettiva alla moltitudine di professionalità coinvolte nella sua progettazione, costruzione e manutenzione. La mostra, presentata da Archinfo e curata da Ella Kaira e Matti Jänkälä dello studio di architettura Vokal di Helsinki, include anche un’installazione audiovisiva immersiva del videoartista Merle Karp e dal sound designer Jussi Hertz. Il Padiglione – Architettura della Stewardship invita a ripensare il nostro rapporto con l’ambiente costruito e il lavoro che comporta la sua realizzazione e manutenzione. L’installazione documenta il
lavoro di manutenzione, conservazione e restauro dell’iconico Padiglione della Finlandia, progettato dallo studio di Alvar Aalto per i Giardini della Biennale di Venezia nel 1956, evidenziandone la natura continuativa che si contrappone all’idea di un lavoro finito. Con il supporto di narrazioni orali e ricerche accademiche, la mostra esplora il lavoro necessario per garantire la longevità dell’architettura, chi si assume questa responsabilità e perché sia importante.
“Il nostro approccio alla pratica architettonica come forma di stewardship è un modo di rispondere all’urgente necessità di cambiare il nostro ambiente costruito con un senso di responsabilità verso le comunità, le generazioni future, il pianeta e le altre specie che lo abitano. Nel contesto dell’ambiente costruito, il concetto di stewardship va oltre la manutenzione delle strutture e include decisioni sull’accessibilità, gli utilizzi futuri e la ridistribuzione”.

Industry Muscle: Five Scores for Architecture – Padiglione dei paesi nordici


Le arti performative possono mostrare come l’architettura si relaziona al corpo? I Paesi Nordici (Finlandia, Norvegia, Svezia) presentano, con Industry Muscle: Five Scores for Architecture, il corpo trans come una lente attraverso la quale analizzare l’architettura moderna e proporre suggerimenti per una pratica architettonica futura. L’esposizione di quest’anno, commissionata da Architecture & Design Museum Helsinki (Finlandia), The National Museum of Norway (Norvegia) e ArkDes (Svezia) è curata da Kaisa Karvinen per Architecture & Design Museum Helsinki. La mostra Industry Muscle: Five Scores for Architecture, ospitata all’interno del Padiglione dei Paesi Nordici, contrappone all’edificio modernista progettato da Sverre Fehn nel 1962 un modello architettonico alternativo.
L’installazione si sviluppa attraverso cinque score immagini e include anche una performance inedita, realizzate dall’artista finlandese Teo Ala-Ruona e dal suo gruppo multidisciplinare, per approfondire il rapporto tra architettura, corpo ed ecologia. “Il Padiglione dei Paesi Nordici realizzato da Sverre Fehn è un classico esempio di architettura modernista che funge da scenografia perfetta per Teo Ala-Ruona, artista la cui pratica tratta questioni connesse all’ecologia e alla materialità dei corpi. Fondendo il lavoro di Ala-Ruona con l’architettura del padiglione, nuove prospettive possono prendere forma, in rapporto all’ambiente antropizzato e a partire da come l’immagine del corpo, inserita in contesti fondati sull’uso di combustibili fossili, abbia influenzato l’architettura.” Kaisa Karvinen, Curatrice del Padiglione dei Paesi Nordici per Architecture and Design Museum Helsinki.

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