Dark Times, Bright Signs, mostra design internazionale Delvis (un)Limited

La mostra “Dark Times, Bright Signs” svela il lato nascosto del design

A Milano, la Galleria Delvis (Un)Limited, presenta una mostra che esplora l’interiorità e la contemporaneità del design internazionale

La mostra “Dark Times, Bright Signs” apre le sue porte alla Galleria Delvis (Un)Limited di Milano in Via Fatebenefratelli 9, offrendo un’esperienza unica nel mondo del design internazionale. Questo progetto curatoriale esplora la relazione tra forma, materia e interiorità, invitando il pubblico a riflettere su temi profondi attraverso opere di artisti emergenti e affermati.

Tra gli espositori: designer internazionali e opere che parlano all’anima

Panorammma

Si distingue per l’uso innovativo della maglia metallica, un materiale antico reinterpretato con maestria artigianale. Le sue creazioni come la Chainmail Chair non sono solo oggetti funzionali, ma veri e propri simboli di una corporeità aperta alle emozioni più intense. Mentre Fisherman Hook Chandelier è un’opera unica che unisce elementi riciclati e forme organiche, evocando un’atmosfera misteriosa e quasi aliena.

Jirah

Artista e performer, porta in scena una ricerca di sé profonda e poetica. La sua performance inaugurale ha animato le sculture esposte, tra cui il Corseted – Ceremony Seat. Quest’ultima è una sedia che richiama la spiritualità delle vecchie cappelle americane e simboleggia la continua trasformazione dell’identità personale. Le sue opere, come il Boulder Table e la Hammock Chair, fondono natura e sacralità, creando ambienti di intimità e riflessione.

Diaphan Studio

Con Horizon incarna la delicatezza e la complessità del mondo naturale attraverso una scultura luminosa ispirata alla cristallografia. L’oggetto cambia volto tra un momento silenzioso e uno acceso, evocando l’alba o il tramonto e invitando a contemplare l’equilibrio fragile dell’ecosistema.

Natalia Triantafylli

Sperimenta il contrasto tra materiali naturali e sintetici, combinando ceramica fatta a mano e plastiche stampate in 3D. Le sue opere, a metà tra il terreno e il surreale, creano un effetto straniante che sfida le percezioni tradizionali del design.

Duccio Maria Gambi

Utilizza materiali come il marmo e lo specchio per creare un dialogo tra uomo e natura. Le sue sculture riflettenti trasformano lo spazio circostante coinvolgendo lo spettatore in un gioco di percezioni e identità.

Joy Herro

Con il vaso Still here rappresenta la resilienza e la speranza in tempi difficili. L’artista ha voluto combinare un’estetica forte e quasi militare con un simbolo di vita e crescita, la pianta verde all’interno.

Unicoggetto / Zihan Zhao

Riporta in scena antiche tecniche tessili attraverso Khipu / Rope-Making, un’opera che interpreta i nodi e le fibre intrecciate come un linguaggio primordiale di comunicazione e identità culturale.

Wei Xiaoyan

Con Opia esplora l’estetica orientale dell’ombra e della luce, realizzando un oggetto in vetro che invita a una resistenza silenziosa e alla convivenza con il buio, esprimendo una profonda umanità.

Un allestimento curato e immersivo

Curata da Valentina Ciuffi con la direzione creativa di Studio Vedèt e l’allestimento di Space Caviar, la mostra crea un ambiente immersivo dove i visitatori possono immergersi in un racconto fatto di materiali innovativi e significati profondi.

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