FORMAE Gaggenau Milano

FORMAE – Qual è la forma giusta delle cose?

Quando arte contemporanea e design d’avanguardia incontrano i nuovi forni Gaggenau, la materia diventa poesia

Nel cuore di Milano prende vita FORMAE – Qual è la forma giusta delle cose?, una mostra che intreccia arte contemporanea e design d’avanguardia per interrogarsi sul rapporto tra materia e forma.
Protagonisti sono quattro artisti italiani – Franco Mazzucchelli, Carla Tolomeo, Fulvio Morella e Lorenzo Gnata – in dialogo con i nuovi forni Gaggenau Expressive e Minimalistic, simboli di una filosofia dove tecnica ed estetica si fondono in un’unica, coerente visione del mondo.

Promossa da Gaggenau in collaborazione con Sotheby’s e Cramum, la mostra riunisce le tappe precedenti di Firenze, Napoli e Verona, restituendo a Milano un’esperienza espositiva che supera la distinzione tra arte e design per parlare di responsabilità estetica, forma e senso.

FORMAE Gaggenau Milano

Forma e funzione: il linguaggio Gaggenau

Da oltre tre secoli, Gaggenau unisce artigianato, tecnologia e design funzionale. Con i nuovi forni Expressive e Minimalistic, il brand ridefinisce il concetto di cucina come spazio poetico e razionale allo stesso tempo: una cavità unica, lineare, completamente blu all’interno, che nasconde il grill con eleganza, trasformando l’efficienza in gesto estetico.

La tecnologia diventa linguaggio quando restituisce alla materia la dignità della poesia quotidiana,” spiega Mistral Accorsi, Product & Brand Communication Manager di Gaggenau. È da questa idea che nasce FORMAE: un progetto in cui la forma tecnica del prodotto diventa forma culturale, specchio di come l’uomo interpreta la materia.

Quattro artisti, quattro visioni della forma

In mostra, ogni artista risponde alla domanda “Qual è la forma giusta delle cose?” con un linguaggio unico:

  • Franco Mazzucchelli scolpisce l’aria, trasformando i suoi gonfiabili trasparenti in architetture che respirano e ridefiniscono lo spazio.
  • Carla Tolomeo intreccia il tempo e la pazienza nelle sue sedute-scultura, ricamate a mano, dove il gesto artigianale diventa memoria.
  • Fulvio Morella traduce il tatto in visione: nel suo Braille Stellato, i punti diventano stelle e parole di luce.
  • Lorenzo Gnata esplora il confine tra linea e spazio, trasformando il disegno in orientamento, architettura e contemplazione.

Ogni opera, come un forno Gaggenau, unisce forma e funzione in equilibrio perfetto: tecnica che diventa emozione, gesto che si fa pensiero.

La filosofia di FORMAE: dalla potenza all’atto

Il concetto alla base del progetto rimanda ad Aristotele: “La materia è potenza, la forma è atto.
In FORMAE, infatti, questo pensiero prende corpo visivamente: la materia si trasforma, la tecnica si fa arte, e la forma diventa promessa del bello. Come nei forni Gaggenau, dove ogni dettaglio nasce da una scelta consapevole, anche le opere esposte testimoniano la cura, la precisione e la responsabilità di chi plasma il reale.

Il bello come responsabilità condivisa

FORMAE non cerca risposte, ma possibilità,” spiega il curatore Sabino Maria Frassà.
La mostra invita il pubblico a entrare non come spettatore, ma come parte del dialogo tra arte, design e innovazione. Il bello, in questo contesto, non è ornamento ma atto di fiducia: la forma è ciò che ci unisce, ciò che traduce la potenza della materia in esperienza umana.

La mostra si tiene presso Gaggenau DesignElementi Hub – Corso Magenta 2, Milano, e sarà aperta al pubblico fino al 19 dicembre 2025.

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