Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci inaugura PLAYLAB, un nuovo spazio educativo con attività dedicate ai bambini
Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano presenta PLAYLAB, uno spazio di 400 mq interamente dedicato ai bambini dai 3 ai 6 anni. Questo nuovo ambiente educativo invita i più piccoli a intraprendere un viaggio emozionante, dove il gioco creativo diventa il mezzo per esplorare il mondo della scienza e della tecnologia in modo ludico e stimolante.
Un inizio straordinario nella vita del bambino
PLAYLAB è stato progettato come il primo museo che i bambini visiteranno nella loro vita. Con una forte attenzione alla pedagogia e all’inclusività, lo spazio mira a favorire il gioco e l’esplorazione come azioni fondamentali per lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo. Il progetto, che ha visto la luce grazie al contributo di PPG, si inserisce nel lungo impegno del Museo nell’offrire esperienze educative innovative, rivolte a famiglie e scuole.
Un viaggio nei temi STEM
Il cuore del progetto si fonda sui principi di trasformazione ed esplorazione, con un’interpretazione trasversale delle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Ogni stanza di PLAYLAB è pensata per stimolare la curiosità, attraverso attività che permettono ai bambini di osservare, interagire e raccontare storie, creando un legame profondo con il mondo scientifico fin dalla tenera età.
Le stanze di PLAYLAB
Il percorso di PLAYLAB è organizzato in cinque stanze, ognuna con un tema specifico che invita alla scoperta e alla creatività. Quattro di esse sono caratterizzate da installazioni artistiche e attività di esplorazione, dove bambini e adulti possono muoversi liberamente, mentre l’ultima, l’Atelier, è pensata per attività strutturate, ideali per laboratori didattici.
- La prima stanza, ispirata al bosco, è un ambiente sonoro e sensoriale, dove i bambini possono esplorare i nidi di Andrea Salvetti, ascoltando i rumori della natura. Qui si trova l’installazione Where We Find Ourselves, creata dall’artista Andrew Amondson, che invita alla scoperta attraverso il tatto e l’ascolto.
- La seconda stanza è popolata da strutture semplici da inventare e combinare. Realizzata in collaborazione con i due artisti francesi Yvan Clédat e Coco Petitpierre, l’installazione Le Beau Chantier stimola la fantasia dei bambini attraverso forme morbide e colorate da assemblare e utilizzare per creare nuovi paesaggi.
- La terza stanza, con un’installazione digitale dal nome Luce, nata dalla collaborazione con il Collettivo auroraMeccanica, propone attività di esplorazione tra analogico e digitale, dove i bambini possono giocare con luce e riflessi, creando storie in un bosco immaginario. Questo spazio ospita anche l’installazione Luminis, dello studio MioCugino, che esplora le potenzialità creative della luce e delle ombre.
- La quarta stanza è dedicata allo storytelling, dove oggetti e opere d’arte, come LdV/P.90 di Tristan Blondeau, invitano i bambini a raccontare storie, esplorare oggetti quotidiani e scoprire il mondo attraverso l’immaginazione.
L’Atelier: un laboratorio di idee
L’ultimo ambiente, l’Atelier, rappresenta lo spazio in cui bambini e famiglie possono approfondire le proprie esperienze con attività facilitate dal team educativo del Museo. Qui, grazie alla collaborazione con artisti e professionisti, i piccoli visitatori possono dedicarsi a laboratori creativi, dove ogni esperienza è pensata per favorire l’immaginazione, la riflessione e la crescita personale.
La collaborazione con PPG
Il progetto PLAYLAB è il risultato di una lunga collaborazione tra il Museo e PPG, che ha contribuito con la sua esperienza nel settore dei rivestimenti per garantire un ambiente sicuro e stimolante. Con oltre 750 litri di vernici Sigma Coatings, l’azienda ha supportato la realizzazione degli spazi, contribuendo alla creazione di un ambiente accogliente e innovativo.
Fondazione Rocca e Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro hanno finanziato un primo studio di benchmarking che ha consentito di avviare i lavori progettuali e l’impegnativa campagna di fundraising per l’attuazione del progetto.