‘L’Anello Mancante’ è un’installazione del ciclo ‘Nature’ della Galleria Gian Ferrari: per Michele De Lucchi esprime i nessi oggi più che mai necessari tra istanze opposte
A Roma, l’installazione site specific ‘L’Anello Mancante’ realizzata da Michele De Lucchi con l’innovativo materiale HI-MACS®, è visitabile fino al 3 marzo 2019 e fa parte del ciclo di esposizioni NATURE attraverso cui differenti progettisti sono chiamati a confrontarsi sul rapporto tra natura e artificio, all’interno della Galleria Gian Ferrari del Museo MAXXI.
‘L’anello mancante’ racconta De Lucchi:“… è l’elemento che unisce le parti lontane di una catena spaccata e aperta e di cui oggi abbiamo spesso bisogno per connettere le molteplici ramificazioni delle relazioni sociali, politiche, economiche, culturali e anche morali. Ma ci servono anche altri anelli che nella realtà colleghino fisicamente l’idea di pieno e di vuoto, di spazio chiuso e spazio aperto, di contenitore e contenuto”.
Prende così vita un’architettura da attraversare, un anello aperto e percorribile costituito da una struttura in tubolari, rivestita da un guscio di oltre 800 ‘scandole’ (tavolette) in HI-MACS® Alpine White lievemente distanziate tra loro.
La luce entra dall’esterno, lo sguardo dello spettatore volge verso l’alto e l’impianto di illuminazione a LED conferisce all’installazione un’aurea eterea, ambigua, come ambigue sono le relazioni che legano il dentro e il fuori, il pubblico e il privato, la luce all’ombra, il celato allo svelato. All’interno dell’anello tutto appare ingigantito e i rumori, passo dopo passo, si fanno più intensi e penetranti.
La scelta del materiale si è rivelata fondamentale per la realizzazione del progetto: HI-MACS® (solid surface) è molto resistente e facile da lavorare, non rende visibili i segni di giunzione, è privo di pori e agevole da manutenere. Tutto ciò garantisce un duraturo risultato estetico.
Le ‘scandole’ risultano forme pure, integre, che grazie all’interazione parziale con la luce, amplificano il senso di tridimensionalità. Lo stesso impianto a LED enfatizza e riflette le superfici della struttura amplificando il senso di tridimensionalità e creando un percorso sensoriale dove il visitatore è invitato ad esplorare lo spazio e le proprie emozioni. [Text Arianna Callocchia e Chiara Sgreccia]