La Triennale di Milano apre il Museo del Design Italiano

La Triennale di Milano apre il Museo del Design Italiano, con le icone del design italiano tra il 1946 e il 1981

La Triennale di Milano, martedì 9 aprile 2019, apre le porte del Museo del Design Italiano, un allestimento permanente che ospita molte delle icone che hanno fatto la storia del design italiano, sotto la direzione artistica di Joseph Grima.

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Allestimento Museo del Design Italiano. Foto Gianluca Di Ioia

In mostra, 200 oggetti prodotti tra il 1946 e il 1981, che testimoniano come trent’anni di sperimentazioni, materiali e tecniche nuove, abbiano espresso una vera e propria rivoluzione nella società.

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In primo piano la poltrona UP 6 di Gaetano Pesce per B&B Italia (Anno 1969, prodotta originariamente per C&B))

Il periodo in analisi va dagli anni dell’immediato dopoguerra al boom economico, quando sono nate tutte le icone più note nel mondo. Il primo periodo si conclude con i primi anni Ottanta, con l’arrivo di nuove correnti del design fuori dagli schemi, come Memphis.

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La Superleggera di Gio’ Ponti per Cassina (Anno 1955)

I pezzi in esposizione sono affiancati da materiali inediti provenienti dagli Archivi della Triennale: fotografie, campagne pubblicitarie e packaging originali che raccontano la storia dei progetti, incluso il contesto storico e sociale in cui sono nati.

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In primo piano il radiofonografo RR 126 di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Brionvega (Anno 1965)

Triennale Design Museum: un museo di oggetti e persone

“Prima ancora di essere un luogo di custodia e salvaguardia della memoria storica del design italiano”, afferma Joseph Grima, curatore della mostra, “l’ambizione del Museo del Design Italiano è quella di essere un luogo di ispirazione, secondo il senso più antico della parola museo. Molto spesso il veicolo delle ispirazioni più intense e formative non sono gli oggetti inanimati, ma le voci delle persone che li hanno creati e la narrazione di dettagli apparentemente banali, che hanno determinato scelte di importanza fondamentale per la storia del design. Abbiamo quindi deciso di includere nel percorso alcune voci degli autori che hanno creato gli oggetti esposti, che raccontano in maniera semplice e diretta l’origine e il contesto culturale delle loro creazioni”.

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Il divano Tramonto a New York di Gaetano Pesce per Cassina (Anno 1980)

La peculiarità delle interviste che accompagnano il percorso espositivo è che sono state tutte raccolte al telefono, prendendo spunto dall’affermazione di Vico Magistretti: “A me piace il concept design, quello che è talmente chiaro che puoi anche non disegnarlo. Molti dei miei progetti li ho trasmessi al telefono”.

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Libreria Casablanca, di Ettore Sottsass per Memphis, 1981, e Tavolo con Ruote, di Gae Aulenti per Fontana Arte, 1980

L’Archivio del design italiano

Il Museo del Design Italiano occupa uno spazio di 1300 mq, precisamente la curva a piano terra del Palazzo dell’Arte. Ma è stato già confermato un progetto di ampliamento, legato al lancio di un concorso di progettazione internazionale. L’espansione includerà nuovi spazi espositivi in grado di accogliere la collezione nella sua totalità e le aree destinate ai servizi per il pubblico, oltre a una riorganizzazione degli Archivi, per un totale di 6.000 mq.

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La Poltrona di Proust, disegnata da Alessandro Mendini per Atelier Mendini (Anno 1978)

Il Museo del Design Italiano ha avuto un forte sostegno da Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, e dai Consigli di Amministrazione delle Fondazioni di Triennale; il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha sostenuto la sua realizzazione.

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In primo piano la poltrona Joe di Jonathan De Pas, Donato d’Urbino e Paolo Lomazzi per Poltronova (Anno 1970)

“L’apertura del Museo del Design Italiano – afferma Stefano Boeri – rappresenta la prima fase di un progetto più ampio e a lungo termine. L’obiettivo è l’arricchimento della nostra collezione attraverso politiche d’acquisizione mirate e nuove collaborazioni con archivi, aziende, scuole, università, e musei. Inoltre, è in previsione anche l’ampliamento degli spazi destinati al design, per fare della Triennale il più importante centro internazionale dedicato al Design italiano”. [Txt Carlotta Russo-Photo Gianluca di Ioia]

 

 

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