Qualche giorno fa, Jonathan Ive ha annunciato che lascerà Apple, dopo oltre 25 anni di proficua collaborazione, che hanno rivoluzionato l’aspetto dell’elettronica di consumo. Jony (Jonathan) Ive è arrivato alla Apple nel 1992, prima che vi tornasse Steve Jobs come amministratore delegato, e da qualche anno è Responsabile del Design per l’azienda di Cupertino.
Dal 1998 a oggi, coadiuvato dal team di design Apple, Ive ha progettato PC, PC portatili, smartphone, tablet e orologi che hanno cambiato sensibilmente il rapporto con l’oggetto tecnologico, rendendolo un oggetto da esibire, e (più) facile da usare, grazie a una semplificazione estrema di funzioni e accessori.
Si dice che Jony Ive si ispirasse a Dieter Rams, e ai prodotti leggendari Braun. In effetti alcuni prodotti hanno notevoli somiglianze con prodotti Braun (Power Mac G5, iPod, iMac 2005), ma la semplificazione tecnologica di alcune funzioni del primo iPod, per esempio, come la ghiera per selezionare, era invece derivata da Bang & Olufsen (un altro brand noto per eleganza e semplicità dei prodotti).
Fino al 1998, anno del primo iMac, i PC – compresi i Power PC Macintosh -, erano scatole grigie con monitor altrettanto grigi. Il primo iMac era un concentrato di innovazione, sia funzionale, sia formale. Era formato da un corpo unico, che racchiudeva tutto al suo interno, PC e monitor, in un guscio di plastica traslucida, colorata. Era il primo con le porte USB, e senza porte parallele, seriali o SCSI, e il design includeva anche la tastiera e il mouse, della stessa plastica. Un’apertura nella parte superiore del guscio serviva da maniglia per il trasporto.
L’evoluzione del PC desktop continuava con tutti i modelli successivi di iMac, che scivolavano gradualmente verso il bianco, prima con il modello con la base tonda (2002), e in seguito con l’integrato che di fatto è arrivato fino ad oggi. Tra le novità introdotte da Ive c’è appunto il bianco, un particolare punto di bianco definito “bianco Apple”.
Anche i portatili hanno subito la stessa evoluzione. Dal 1999, con il primo iBook, Blueberry e Tangerine, all’iBook G3, il primo iBook con il guscio di policarbonato bianco, al MacBook Pro Unibody, un unico guscio di alluminio, fino al MacBook Air, leggerissimo. Ogni evoluzione formale racchiudeva altrettanta innovazione tecnologica.
La scomparsa progressiva dei cavi, grazie al wi-fi; l’eliminazione del CD in notevole anticipo rispetto a tutti i concorrenti, ma soprattutto il disegno dell’interfaccia utente, semplificata per essere “user-friendly”, ma non solo. Lo sfondo di un colore coordinato al guscio esterno, le mille e più possibilità di cambiare sfondi e icone – antenati degli emoji – per avvicinare alla tecnologia un pubblico molto più ampio.
Il contenuto di ricerca, innovazione e design dei prodotti Apple è sempre stata caratterizzata da prezzi dei prodotti più alti della media, in parte giustificati dall’effettivo contenuto di ricerca, in parte derivati da politiche di marketing dell’azienda.
Nel 2001, con il lancio di iPod, e della piattaforma collegata iTunes, Apple si allargava all’intrattenimento, un settore che ha dato grande soddisfazioni all’azienda californiana. Forse è dal 2007, con il primo iPhone, che Apple ha cominciato a spostarsi verso un segmento di mercato sempre più esclusivo. Le ultime versioni di iPhone hanno un prezzo sempre più elevato, che i fan dell’azienda (che possiamo definire fan, Apple ha avuto la capacità di creare una community), sono disposti a pagare, ma che purtroppo sempre meno nuovi clienti sono disposti a pagare.
Nel 2010, Apple ha introdotto l’iPad, uno dei primi tablet. Un segmento di mercato che forse non avrà tantissimo futuro, ma che sicuramente era un’innovazione 10 anni fa.
Nel 2015, Apple ha lanciato l’Apple Watch, il primo progetto derivato dalla collaborazione tra Jonathan Ive e Marc Newson, che ha cominciato a collaborare con Apple nel 2014. E forse lo stesso Newson ha avuto un’influenza sull’evoluzione che stanno subendo gli electronics di Apple, che sembrano puntare verso un pubblico sempre più esclusivo.
Nel frattempo, qualcosa dev’essere cambiato, se è di pochi giorni fa la notizia che Jonathan Ive lascerà Apple, per aprire un suo studio di design, in collaborazione con Marc Newson, noto per molti prodotti che hanno lasciato il segno nell’arredamento, e per il lusso esclusivo di molti dei suoi progetti, dagli interni di jet privati, ai motoscafi Riva, alle valigie di Louis Vuitton, e molto altro.
Restiamo dunque in attesa dei nuovi progetti del team Ive-Newson, che si chiamerà LoveFrom. Nella foto in evidenza, il nuovo Apple Park a Cupertino, un progetto dello studio Foster + Partners, di cui Jony Ive ha curato il design degli interni.