Casacor è un progetto di esposizione di architettura d’interni, che si tiene da oltre 30 anni nell’America del Sud, e oggi conta 23 edizioni, di cui una a Miami. All’edizione 2019 di San Paolo del Brasile, la 33esima, sono esposti 75 interni e giardini, progettati da altrettanti studi di architettura, che esplorano in vari modi l’abitare contemporaneo. Architetture effimere, che durano per circa due mesi, ed esprimono diverse interpretazioni della casa di oggi. Casacor São Paulo 2019 è aperta fino al 4 agosto presso il Jockey Club, a San Paolo.
Ricardo Bello Dias e il Deca Lab
Molti i progetti interessanti dell’edizione 2019, che vedremo in diverse puntate, ma cominciamo da Deca Lab, per diversi motivi. Innanzitutto perché l’autore è Ricardo Bello Dias, un architetto italo-brasiliano, che vive e lavora in Italia da oltre 25 anni e collabora con molte eccellenze del made in Italy.
Inoltre l’azienda Deca è uno più importanti sponsor di Casacor, e in quest’edizione ha fornito prodotti per 17 ambientazioni di bagni, 32 di cucine, per i 7 bagni per il pubblico e altri 9 allestimenti vari.
Deca Lab, a cura, come detto, di Ricardo Bello Dias, è uno spazio concettuale che impiega prodotti reali, con un aspetto da navicella spaziale che non passa inosservato, nemmeno in un’area espositiva così articolata.
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Dal punto di vista architettonico, si configura come una piccola astronave, un po’ Enterprise di “Star Trek” e un po’ Stazione Spaziale 5 di “2001: Odissea nello spazio”; ricrea ambienti per varie funzioni, e presenta anche alcuni prototipi di miscelatori che saranno lanciati l’anno prossimo nelle collezioni Deca.
Il “Krebs Cycle of Creativity” – lo schema sviluppato da Neri Oxman, architetto e designer, ricercatrice al MIT Media Lab, dove ha fondato un laboratorio di ricerca sull’”ecologia dei materiali” – è la base su cui è stato sviluppato il Deca Lab. Un circolo virtuoso dove Arte, Design, Scienza e Ingegneria si alimentano a vicenda, traendo vantaggio dalla collaborazione reciproca.
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I miscelatori sensoriali
Lo Studio Bello Dias è arrivato così a progettare prodotti che offrono nuove forme di interazione, esplorando la sensorialità. Così i miscelatori si aprono e chiudono piegandosi o distendendosi, oppure sfiorando un cerchio magico, o ancora sfiorando un pomolo. Gesti essenziali, che riassumono la semplicità di un prodotto minimale, sottolineato da materiali come acciaio, bronzo, rame, con finiture altrettanto sensoriali, quasi calde e morbide al tatto.
Un laboratorio dove ricerca e design compiono lo stesso percorso, invitando a riflettere sulla realtà che ci circonda, cercando sempre nuove soluzioni per migliorare la qualità della vita attraverso una migliore qualità della produzione, più etica e responsabile. (Roberta Mutti)
Nel video tratto dal profilo Instagram di @rosaliacipullo, i miscelatori con i vari sistemi di apertura “sensoriali”.
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