Con la mostra “Home Stories: 100 anni, 20 interni visionari” il Vitra Design Museum esplora gli interni degli ultimi 100 anni
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Lo sviluppo tecnologico, i cambiamenti sociali e politici, i fenomeni culturali e le mode, hanno lasciato tracce negli interni delle abitazioni. Dagli elettrodomestici, all’home office, al fascino dell’open space, gli spazi abitativi mutano e si adeguano a differenti abitudini. La mostra esplora gli interni abitativi, in relazione ai diversi stili di vita e ai loro cambiamenti. La mostra ruota attorno a 20 interni iconici, progettati da architetti, tra cui Adolf Loos, Finn Juhl, Lina Bo Bardi e Assemble, artisti, come Andy Warhol o Cecil Beaton, o interior designer, come Elsie de Wolfe.
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Ripercorrendo 100 anni di interior design, la mostra esplora il modo in cui l’interior design nella storia ha sempre interagito con altre discipline. Arte, scenografia, pittura, oltre naturalmente all’architettura e al design del prodotto, sono importanti componenti del progetto di un interno. Per contrasto, oggi sembra che l’interior design si stia appiattendo sul trend di Instagram, e che gli interni esibiscano tutti gli stessi prodotti e le stesse palette di colori. Manca ancora una riflessione seria su come stiano cambiando le abitudini e i modi di vivere. E gli interni abitativi dovrebbero adeguarsi ai cambiamenti sociali e urbanistici.
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Oggi, Pinterest e Instagram influenzano molto la percezione degli interni, e Airbnb ha ampliato molto le possibilità di vivere, anche se temporaneamente, in abitazioni diverse dalla propria. Questo amplia notevolmente le conoscenze di interior design, anche se non approfondisce la disciplina.
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L’evoluzione dell’interior design
Progettare gli interni per un mondo che cambia, è la sfida che devono affrontare gli architetti contemporanei. Gli arredi trasformabili per i mini-spazi sono tipici degli appartamenti degli anni 2000, mentre gli interni super-tecnologici risalgono al periodo della scoperta degli elettrodomestici a incasso.
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Gli interni scandinavi, nati negli anni Trenta e Quaranta, esprimono un rapporto diretto con la natura, e una nuova filosofia di vita, con i loro colori chiari e i materiali naturali. Anche Ikea ha un ruolo nella costruzione degli interni contemporanei, grazie ai suoi arredi in serie e accessibili a tutti.
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Infine, due ricostruzioni in scala 1:1 presentano i concept di interior degli anni Cinquanta e Settanta. “Phantasy Landscape”, di Verner Panton, del 1970, consisteva in una serie di elementi imbottiti di diversi colori che formavano un tunnel simile a una grotta. La ricostruzione è nel Campus Vitra, nell’edificio dei pompieri di Zaha Hadid.
Di fronte al Museo, invece, la micro-house “Hexacube” di George Candilis, del 1971, dimostra come prefabbricazione, modularità e la mobilità abbiano contribuito a costruire una cultura dell’abitare domestico.
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Home Stories: 100 anni, 20 interni visionari
Vitra Design Museum
fino al 28 febbraio 2021
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