#Designgoeson: Designdiffusion.com ha parlato con Stefano Gavazzi, comproprietario di Concreta, di emergenza sanitaria e settore dell’ospitalità
A quasi due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, qual è la situazione della vostra attività?
Stefano Gavazzi: “Operando nel settore contract, noi siamo in una situazione abbastanza diversa, tutto sommato leggermente migliore, rispetto alle aziende che operano nel settore residenziale. Ovviamente, anche noi subiremo conseguenze dal fermo forzato, ma, se la chiusura non si protrae per troppo tempo, i danni non dovrebbero essere molto gravi. Il settore contract lavora su progetti che coprono un arco di tempo piuttosto lungo, e questo ci dà un certo respiro.
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Abbiamo riorganizzato l’attività, cosicché, anche in questo periodo di chiusura di fabbriche, uffici e cantieri, il nostro ufficio tecnico ha continuato a lavorare, mettendo a punto gli esecutivi dei progetti in corso. La possibilità di lavorare a distanza è stata di grande aiuto, perché ha permesso di non interrompere l’attività di progetto, nonostante la produzione sia ferma per decreto del Presidente del Consiglio. Lo smart working è stato dunque un aiuto prezioso, in questo momento di difficoltà. A questo, possiamo aggiungere che noi lavoriamo molto nel settore hospitality, principalmente con grandi gruppi, che sono dunque in grado di assorbire lo shock, sperando che lo stop non si prolunghi troppo.
Il settore Ho.re.ca è attualmente il più colpito, dall’emergenza sanitaria. Come vede il futuro dell’industria dell’ospitalità?
Certamente, in questo momento, prevedere cosa succederà in futuro non è facile. Però, io sono ottimista, tutto sommato, e penso che, sul lungo termine, la tendenza naturale alla socialità del genere umano si riaffermerà di nuovo. Certo, avremo davanti un periodo in cui dovremo osservare il distanziamento sociale, ma appena si troverà una cura farmacologia efficace, o un vaccino, penso che torneremo a fare una vita normale, torneremo a uscire, e andremo di nuovo al ristorante. Nel medio termine, potrebbe essere leggermente più complicato. Noi lavoriamo con gruppi di dimensioni consistenti, in grado di resistere per qualche mese di fermo, ma a un certo punto sarà necessario riaprire tutto, anche se con gradualità e in sicurezza.
Per riassumere, penso che ci aspettino alcuni mesi piuttosto difficili, ma pian piano la tendenza alla socialità del genere umano tornerà ad affermarsi. Dal punto di vista economico e finanziario, invece, dipenderà anche dalla capacità di reazione di tutti gli attori coinvolti. Concreta lavora principalmente con grandi gruppi del settore alberghiero, che hanno la possibilità di resistere per qualche mese, senza particolari problemi. Naturalmente, però, lo sviluppo successivo dipenderà da come evolverà il settore dei viaggi, ed è anche per questo che mi auguro che la naturale socialità del genere umano torni a riaffermarsi presto.
Un anno senza Salone del Mobile di Milano: che impatto avrà?
La mancanza del Salone del Mobile di Milano sarà uno degli aspetti più duri del 2020. Per il settore Ho.re.ca di Milano sarà un danno economico davvero molto grave; alcuni operatori, durante la Milano Design Week, realizzano metà del fatturato dell’anno. Per le aziende espositrici, potrebbe anche non essere così grave, se consideriamo la cosa dal solo lato finanziario. Tuttavia, oltre al danno economico, il Salone del Mobile e il Fuorisalone sono momenti di scambio culturale e sociale unici e insostituibili, ed è questa la vera perdita. Mi auguro davvero che il Salone del Mobile torni più grande e interessante che mai nel 2021.
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Pensa che la comunicazione on line possa sostituire la comunicazione off line?
La comunicazione on line è una risorsa utilissima, che sta diventando sempre più indispensabile. Ci sono moltissime iniziative, webinar e incontri, anche con molti partecipanti, momenti molto importanti di scambio, che sono fondamentali per mantenere vive le relazioni. Personalmente, però, penso che gli incontri tra persone siano insostituibili. L’aspetto sociale degli incontri, che siano trattative commerciali o incontri conviviali, non si può sostituire. Ma, come dicevo prima, io sono ottimista e confido che torneremo a incontrarci quanto prima.
A seguire, immagini dell’hotel Le Massif, a Courmayeur, un progetto dell’architetto Andrea Auletta, realizzato da Concreta