Enrico Astori, fondatore di Driade: il made in Italy perde un altro tassello

Il 17 maggio è mancato Enrico Astori. Nel 1968, aveva fondato Driade, con Adelaide Acerbi e Antonia Astori

Ci ricorderemo della primavera 2020, per il Covid-19, ma non solo. Tra gli accadimenti di questo mese di maggio, immediatamente dopo il lutto per la scomparsa di Nanda Vigo, è arrivata la notizia della dipartita di Enrico Astori, grande personaggio del design italiano, e fondatore di Driade, assieme ad Adelaide Acerbi e Antonia Astori.

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Enrico Astori e Adelaide Acerbi, foto dal film “L’Adelaide”, di Emilio Tremolada

Enrico Astori e Driade: una storia di made in Italy

La storia di Enrico Astori con il design italiano è la storia di Driade, un’azienda che ha dato molto al made in Italy, molto a diversi designer, di varie nazionalità, e che è stata per diversi anni protagonista del Fuorisalone milanese. Quando ho intervistato Antonia Astori e Francesca De Ponti per il libro sulla storia del Fuorisalone (la cui uscita è stata posticipata causa emergenza sanitaria), abbiamo parlato a lungo di Enrico Astori e di Adelaide Acerbi, e dell’avventura di Driade, una storia con radici milanesi e frutti internazionali.

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Sistema Pantos, di Antonia Astori per Driade.

Dal primo evento, alla vecchia Centrale del Latte, nel 1980, alle presentazioni nello show-room di via Manzoni, con le feste nel cortile di Palazzo Gallarati Scotti, Driade ha sempre fatto della comunicazione una parte integrante del suo progetto.

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Allestimento di Paola Navone, East Meets West, nel cortile dello showroom Driade, 1997. Foto Emilio Tremolada

Un progetto nato dall’amore per il bello e da un mecenatismo contemporaneo, che ha fatto di Driade un centro di progetto prima che un’azienda commerciale. Un crocevia di scambi tra designer di tutte le nazionalità, che trovavano in Driade uno spazio per esprimere la propria personalità.

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Lo showroom Driade di Milano (foto Emilio Tremolada, courtesy Driade)

Un nuovo mecenatismo

Enrico Astori amava circondarsi di bellezza, come testimoniano le scenografie delle feste nel cortile dello showroom Driade di via Manzoni. Una bellezza mescolata a uno spirito ludico, da cui sono risultati progetti passati alla storia. Uno tra tanti, la sedia Costes, che sintetizza perfettamente gli anni Ottanta. Un bar che ha fatto la storia dei locali pubblici, il Cafè Costes di Parigi, un designer di cui basta il nome, Philippe Starck, e una sedia che può vantare lo status di icona.

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Sedie Costes, nel Cafè Costes, progettato a Parigi da Philippe Starck nel 1984 (Sedie Costes ancora prodotte da Driade)

Dalla sedia Costes ai vetri di Borek Sipek, ai sistemi di Antonia Astori: sono le mille facce di un’azienda che racconta la storia e l’evoluzione del design made in Italy.

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Bicchieri Marina, di Borek Sipek per Driade

Dalla nascita, grazie alla lungimiranza di Enrico e Antonia Astori, e Adelaide Acerbi, all’acquisizione, da parte di Italian Creation Group, nel 2014, il viaggio continua, anche se su altri binari.
Dal 2019, art director di Driade è Fabio Novembre, dopo David Chipperfield; Enrico Astori rimane per noi uno dei simboli di un certo modo di fare impresa e cultura. [Roberta Mutti]

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Poltrona Nemo, di Fabio Novembre per Driade.

 

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