Francesca Pievani e Alice Zantedeschi, designer, usano il marmo per i tessili innovativi Fili Pari
“Amiamo il marmo, spiegano, perché è un materiale tipicamente italiano, ed è uno dei simboli dell’Italia nel mondo. Inoltre, il marmo ha molti colori, che derivano dalle diverse tipologie e venature. Il marmo è unicità, in quanto ogni colore si riferisce a un unico materiale, che esprime tutta la sua bellezza nelle diverse venature.”
Fin dall’antichità, il marmo si usa per architettura, arte, e design. Nel tessile e nella moda, fino a oggi, il marmo è solo un’ispirazione estetica, riprodotto come stampa sui tessuti. Fili Pari, il brand creato da Francesca Pievani e Alice Zantedeschi, ha un duplice obiettivo: rendere il marmo indossabile, e riutilizzare la polvere degli scarti di lavorazione e di produzione.
Con un processo che rende la polvere prima liquida, e dopo solida di nuovo, in una nuova forma, Fili Pari ha creato Marm More, un materiale innovativo che si può impiegare per abbigliamento, tessuti per interior design, automotive. Marm More, che deriva dal latino “marmor”, è una spalmatura su tessuto, che lo rende impermeabile, traspirante e antivento. La sua mano morbida e piacevole, è resistente all’abrasione; i colori sono i colori naturali del marmo.
Fili Pari, un progetto nato al Politecnico di Milano, è un esempio di riutilizzo dei materiali di scarto, ed è la perfetta espressione dell’unicità del marmo. Il tessuto in marmo è interamente made in Italy, e viene creato a partire dagli scarti di marmo delle cave dei distretti di Bergamo, Verona e Carrara.
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