Biennale di Architettura 2021: How will we live together?

Torna in maggio 2021 la Biennale di Architettura di Venezia, a cura di Hashim Sarkis, dal titolo “How will we live together?”

Dal 22 maggio al 21 novembre 2021 si tiene la 17esima edizione della Biennale di Architettura di Venezia. La Mostra Internazionale di quest’anno comprende opere di 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi, con una maggiore rappresentanza da Africa, America Latina e Asia.

La Mostra è organizzata in cinque “scale” (o aree tematiche), tre allestite all’Arsenale e due al Padiglione Centrale: Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities, Across Borders e As One Planet.

gad · line+ studio, Dongziguan Affordable Housing, 2016. Foto: Yao Li, courtesy Biennale di Architettura

Biennale di Architettura 2021

L’edizione 2021 include anche una serie di partecipazioni fuori concorso. Stations + Co-Habitats, presenta ricerche sulle cinque scale e relativi casi di studio sviluppate da ricercatori provenienti dalle università di tutto il mondo (Architectural Association, American University of Beirut, The Bartlett, Columbia University, The Cooper Union, ETH Zürich, Ethiopian Institute of Architecture, Building Construction and City Development EiABC, ETSAM – Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid, Harvard University, Hong Kong University, Università Iuav di Venezia , KIT Karlsruhe, KU Leuven, Rice University e il Venice Lab, un consorzio di gruppi di ricerca del MIT).

Leong Leong, “View from Santa Monica Boulevard with Administrative Offices to the left and Youth Housing to the right,” Anita May Rosenstein Campus, 2019. Foto courtesy Iwan Baan

Oltre a questa, tra le partecipazioni speciali si contano l’artista israeliana Michal Rovner al Padiglione Centrale; il progetto speciale di Studio Other Spaces (rappresentato da Olafur Eliasson e Sebastian Behmann) che presenta UN Assembly for the Future con i contributi di tutti partecipanti. I Giardini ospitano un’installazione esterna, “How will we play sport together?” dedicata al tema dello sport; infine, un evento speciale della Vuslat Foundation, propone un’installazione di Giuseppe Penone all’Arsenale.

Alison Brooks, ”Axonometric,” Home Ground, 2020. Foto courtesy Alison Brooks Architects

Biennale di Venezia e Victoria & Albert Museum

La Biennale di Venezia e il Victoria and Albert Museum di Londra presentano per il quinto anno consecutivo il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate (Arsenale, Sale d’Armi A), dal titolo Three British Mosques. In collaborazione con l’architetto Shahed Saleem, la mostra guarda al mondo fai da te e spesso non documentato delle moschee adattate a questo uso.

Parte della mostra è anche How will we play together?, il contributo di 5 architetti internazionali, autori di un progetto dedicato al gioco allestito a Forte Marghera e aperto alla cittadinanza.

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Gringo Cardia, area tematica Across Borders, foto courtesy Biennale di Architettura

Le partecipazioni nazionali

L’edizione 2021 vede 63 partecipazioni nazionali, con 4 Paesi presenti per la prima volta alla Biennale Architettura: Grenada, Iraq, Uzbekistan e Repubblica dell’Azerbaijan. Il Padiglione Italia, situato alle Tese delle Vergini in Arsenale, è a cura di Alessandro Melis.

Nella cornice della mostra, si terranno anche 17 eventi collaterali, promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro. Organizzati in diverse sedi della città di Venezia, arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la Mostra.

Atelier RITA, Emergency Shelter for Refugees and Roma Community, 2017. Foto courtesy David Boureau @urbamutability/All rights reserved 2020

Leone d’oro alla Carriera a Lina Bo Bardi

Lo stesso Hashim Sarkis ha proposto il meritatissimo riconoscimento a Lina Bo Bardi. “La sua carriera di progettista, editor, curatrice e attivista ci ricorda il ruolo dell’architetto come coordinatore – ricorda Sarkis – nonché, aspetto importante, come creatore di visioni collettive. Lina Bo Bardi incarna inoltre la tenacia dell’architetto in tempi difficili, siano essi caratterizzati da guerre, conflitti politici o immigrazione e la sua capacità di conservare creatività, generosità e ottimismo in ogni circostanza.”

 

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