Vendere arredamento on line dopo la pandemia

L’e-commerce dopo la pandemia: cosa è cambiato nel comportamento dei consumatori?

La pandemia ha indotto una brusca discontinuità in moltissime abitudini, tra cui anche i comportamenti d’acquisto. Al di là dei dati puramente numerici, è interessante analizzare quali scenari si prospettano per gli anni a venire, dopo questa pausa forzata. Dal 7° Pambianco Design Summit, che si è tenuto nel mese di luglio 2021, arriva la conferma che il comparto dell’arredamento ha subito una flessione, ma tutto sommato piuttosto contenuta. Abbastanza scontato, tutto sommato, dopo aver passato molto più tempo del solito chiusi nelle nostre case. E vendere arredamento on line sta diventando sempre più interessante

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Alessio Candi, consulting e M&A Director di Pambianco, ha tracciato un quadro della situazione italiana e internazionale. Tra gli aspetti più interessanti emersi da questi anni di pandemia, da osservare con attenzione è sicuramente l’incremento che ha avuto l’e-commerce, anche nel settore dell’arredamento. La quota di arredamento venduta con l’e-commerce, in Europa, infatti, è quasi raddoppiata, in due anni, passando dal 4,9% all’8,5%. In Germania, è passata dal 7% al 12,2%, nel Regno Unito dal, 8,1% al 14%, in Francia dal 4,6% all’8,6%, infine, in Italia, dal 3,2% al 5,6%.

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Wayfair, un colosso delle vendite di arredamento on line, ha registrato un aumento del 55% delle vendite, nel 2020. Ikea, invece, ha visto la quota di vendite on line passare dal 7 al 16%, dunque più che raddoppiata, nel solo 2020. E anche Westwing ha visto una crescita del 62%. Le aziende italiane non sono state a guardare, e tra il 2020 e il 2021 hanno messo a punto diverse strategie on line.

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L’ultima in ordine di tempo, è Design Holding, il gruppo nato nel 2018 che comprende B&B Italia, Flos e Louis Poulsen, che ad aprile 2021 ha acquisito YDesign, una piattaforma americana per la vendita di design di alta gamma. YDesign, che vende diversi brand iconici made in in Italy e non solo, opera attraverso i siti YLighting.com e Lumens.com.

L’interesse per l’interior design è cresciuto

Matteo Margini, Group E-commerce Director di Design Holding, ha spiegato che, nel 2020, l’interior design ha avuto una crescita esponenziale tra i Google trends, sia nelle ricerche di acquisto, ma soprattutto nelle ricerche di ispirazioni. Naturalmente, le persone, costrette a passare molto tempo nelle loro case, ne hanno visti anche i lati negativi. Inoltre, la pandemia e lo smart working hanno spinto molte persone a riorganizzare la propria casa, con il design di nuovi spazi per l’home office.

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Un’altra indicazione interessante, sempre dai Google Trends, è che le persone cercano fonti di ispirazione principalmente su Youtube (51%), poi dai blog di interior design (46%); le riviste e i magazine on line sono al 36%, tra le ricerche di idee per la casa. Una buona notizia per le aziende italiane è che, sempre nel corso del 2020, la ricerca di “made in Italy furniture” ha avuto una crescita esponenziale, negli Stati Uniti.

Non stupisce dunque che molte altre aziende italiane abbiano investito nell’e-commerce o in nuove strategie digitali. Molteni & C., per esempio, ha avviato l’e-commerce, e così ha fatto anche Chateau d’Ax. La Galleria Nilufar ha organizzato la prima asta on line con Christie’s; Mohd, il negozio on line, nel 2020 è riuscito comunque a realizzare una modesta crescita, con il 60% del fatturato in Italia.

Ci sono dunque tutte le premesse perché anche l’arredamento conosca uno sviluppo importante nelle vendite on line. Probabilmente, data la natura dei prodotti, il negozio fisico non perderà valore, ma si integrerà sempre di più con il canale digitale. Perché, se è vero che il 60% dei clienti ha ancora bisogno di vedere e toccare un prodotto di arredamento costoso, prima dell’acquisto, significa che invece il 40% ha già una predisposizione all’acquisto on line, senza passare da un negozio o da uno spazio fisico.

 

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