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Il nuovo progetto di aoe per la città di Jinan

Aoe ha progettato a Jinan, in Cina, il Shuifa Geographic Information Industrial Park Exhibition Center, un edificio monumentale che racconta la storia della città in cui sorge

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Lo studio di architettura cinese aoe ha progettato il Shuifa Geographic Information Industrial Park Exhibition Center, a Jinan, in Cina. Il nuovo edificio fa parte del progetto di riqualificazione del distretto di Changqing, un’area in forte via di sviluppo situata a 20 km dal centro della città. Il progetto trae ispirazione dalla poesia Mountain Dwelling in Autumn di Wang Wei (699-759); Wang Wei è uno dei poeti e pittori cinesi più famosi e influenti del suo secolo. Molte delle sue opere artistiche e letterarie hanno come tema principale la natura: scenari calmi e suggestivi di acqua e nebbia, con pochi dettagli e una limitata presenza dell’essere umano.

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Il progetto del Shuifa Geographic Information Industrial Park Exhibition Center

Lo Shuifa Geographic Information Industrial Park Exhibition Center occupa una superficie di 5.200 mq. Al suo interno si trovano spazi per uffici e aree riservate alle esposizioni temporanee, per la vendita di immobili residenziali e commerciali. La sua struttura molto particolare si compone di 4 corpi obliqui separati tra loro, collegati internamente da un atrio comune. All’esterno, posizionate all’ingresso principale, una serie di colline verdeggianti in pendenza isolano i visitatori dalla vista del panorama circostante, costituito per lo più da aree verdi e terreni agricoli.

Tradizione e innovazione raccontano la città di Jinan

Gli interni del Shuifa Geographic Information Industrial Park Exhibition Center evocano tutto il fascino e la raffinatezza della natura e della tradizione di Jinan. Al primo piano trova spazio un’affascinante microtopografia dell’area su cui sorge l’edificio. Jinan è anche conosciuta come la Città delle Sorgenti, motivo per cui l’elemento dell’acqua ha avuto un ruolo centrale nella progettazione interna ed esterna dell’edificio. Fuori dall’ingresso principale, infatti, si trova un’imponente cascata che scorre su gradini di pietra alti 4 metri. All’interno, invece, si trova una piscina con al centro un albero di pino.

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Gioco di luci: vedo e non vedo

La facciata in vetro dell’edificio è ricoperta da pannelli perforati di colore bianco. La densità di perforazione di questi pannelli muta gradualmente crescendo verso l’alto. Al primo e al secondo piano dove si trovano le aree espositive, e quindi spazi che necessitano di una maggior illuminazione, la densità di perforazione è maggiore. Al terzo e quarto piano, invece, dove si trovano gli uffici, e quindi spazi che richiedono un’atmosfera più intima e una luce più soffusa, la perforazione è minore.

Il bianco della facciata esterna si estende anche all’interno creando continuità tra dentro e fuori. Il soffitto dell’atrio, che collega i quattro corpi dell’edificio, si estende fino al quarto piano. L’area è illuminata dalla luce naturale che entra dal lucernario, coperto a sua volta da lastre perforate di forma triangolare. I corridoi dei piani alti che affacciano sull’atrio sono parzialmente oscurati da piastre perforate di colore bianco. L’atrio è attraversato da due ponti in acciaio inossidabile, che collegano i vari piani tra loro. L’acciaio riflette a specchio gli spazi attorno creando un gioco visivo continuo di forme e colori.

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