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Il Padiglione del Canada a Expo 2020 Dubai

 “Traces” è il nome dell’installazione multisensoriale dello studio canadese KANVA per il Padiglione del Canada a Expo 2020 Dubai

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“Traces”  e il padiglione del Canada presentano ai visitatori di Expo 2020 Dubai una visione poetica di un futuro incerto. L’installazione, inoltre, invita a riflettere sul nostro presente, e sulla crescente minaccia causata dal riscaldamento globale verso il nostro pianeta.

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KANVA esprime il concetto di “Traces” attraverso il mormorio crescente di uno stormo di uccelli che vorticano nel cielo in un paesaggio fossilizzato, che conserva appunto “Tracce” della loro esistenza.

“A causa del cambiamento climatico o di una difficile convivenza con l’uomo, i paesaggi cambiano, e alcune speci animali stanno scomparendo” spiega Rami Bebawi, partner di KANVA e architetto principale del progetto Traces. “La nostra memoria ne perde la tracce, e Traces reinterpreta quel ciclo fossilizzando la specie per garantire che non venga dimenticata”, aggiunge Olga Karpova, architetto e capo progetto senior di KANVA.

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Il Padiglione del Canada ci ricorda la vita animale sulla Terra

L’installazione si articola con una serie di otto cubi, sparsi in modo apparentemente casuale, che custodiscono come un gioiello prezioso la bellezza della vita dinamica vista in una “sospensione fossilizzata”.

L’opera è accompagnata da una selezione di interazioni multimediali sviluppate con l’artista Ètienne Paquette e da un grande murale. Il murale, che si estende lungo la parete curva dell’atrio d’ingresso del Padiglione, presenta una molteplicità di uccelli in stormo, a diverse profondità e distanze, su uno sfondo che può essere interpretato come cielo, montagne, foreste o acqua. Dopo Expo 2020 Dubai, gli otto cubi sono destinati a viaggiare per continuare ad essere  ambasciatori di speranza nel mondo.

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“Non potremmo essere più orgogliosi di questo lavoro, che ha la capacità di essere leggero, bello e divertente, ma serve anche come canale di educazione, consapevolezza e urgenza”, conclude Rami Bebawi. “L’ipersviluppo ha lasciato così tanti danni alle spalle, ed è passato il tempo per un semplice riconoscimento. La responsabilità ora deve passare all’azione” [Txt: Arianna Callocchia/Foto: Padiglione Canada, Expo 2020 Dubai, KANVA, Gerry O’Leary]

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