Mario Botta: Sacro e Profano. Il MAXXI di Roma dedica una mostra all’architetto svizzero, con un’installazione site-specific
Il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, dedica una mostra all’architetto ticinese Mario Botta (Mendrisio, 1943), Mario Botta. Sacro e profano. A cura di Margherita Guccione e Pippo Ciorra, la mostra è allestita nella Galleria Gian Ferrari del museo MAXXI, e continua fino al 23 ottobre 2022. Con il ciclo Nature, a cui appartiene la mostra, MAXXI invita un architetto a progettare un’installazione site specific che rappresenti una sintesi della propria ricerca architettonica, una sorta di “autoritratto tridimensionale”.
Sacro e Profano: i progetti per gli spazi pubblici di Mario Botta
Sacro e Profano è il titolo della mostra, che presenta una selezione di progetti tra luoghi di culto e spazi dedicati alle istituzioni civili, realizzati da Mario Botta in diversi Paesi del mondo. Spiega l’architetto: “…Il costruito, al di là dell’idea dell’architetto, risulta infinitamente più ricco e testimonia lo spirito della comunità e della committenza interpretando il tempo del vivere collettivo.” L’accostamento di sacro e profano, inoltre, rappresenta per Botta il punto di partenza ideale per una riflessione intorno a quel senso di sacralità che è insito nell’architettura stessa e in alcuni dei suoi elementi chiave: luce e ombra, gravità e leggerezza, trasparenza e materia, percorsi e soglie.
Scopri il Teatro dell’Architettura di Mario Botta, a Mendrisio
Diversi sono gli elementi che coinvolgono il visitatore in un’installazione multi-sensoriale, che riassume l’essenza dell’architettura di Mario Botta. Un grande tappeto-arazzo dal titolo Anatolia, realizzato da Atelier Moret su progetto di Cleto Munari, si accosta a grandi pannelli fotografici in bianco e nero e schizzi di progetti originali e modelli in legni pregiati a varie scale. Francesca Molteni, inoltre, ha realizzato un film-documentario appositamente per l’occasione.
Chiese, musei e terme: gli spazi pubblici contemporanei
Tra i tanti progetti in mostra, una serie di edifici per il culto realizzati da Botta dalla fine degli anni ’80 a oggi. La Cappella di Santa Maria degli Angeli sul Monte Tamaro in Svizzera è uno di questi; sempre per il tema Sacro, la Cattedrale della Resurrezione a Évry in Francia e, appena ultimata, la Chiesa di San Rocco a Sambuceto in Abruzzo.
Il tema del Profano, invece, è rappresentato da quattro progetti. In Italia, il MART di Rovereto è uno di questi. Vi sono inoltre il Museo Bechtler di Charlotte, Carolina del Nord negli Stati Uniti, e, in Svizzera, il ristorante con vista panoramica Fiore di Pietra sul Monte Generoso e il nuovo Centro termale Fortyseven° di Baden.
Scopri il ristorante Fiore di Pietra, sul Monte Generoso
Il settimo volume della collana Nature, che accompagna la mostra, racconta il pensiero e il lungo percorso professionale dell’architetto Mario Botta, attraverso i suoi lavori. Il libro, in italiano e inglese, offre inoltre uno sguardo sulle figure che hanno influenzato la sua lunga carriera. Alla stesura del volume hanno contribuito lo stesso Mario Botta, Pippo Ciorra, Margherita Guccione, Fulvio Irace e Claudio Strinati. [Txt: Arianna Callocchia, foto in evidenza: allestimento mostra al MAXXI, foto Daniel Richard Passafiume, courtesy Fondazione MAXXI]
Mario Botta. Sacro e Profano
MAXXI, Roma, Sala Gian Ferrari
Fino al 23 ottobre 2022