Design italiano vs. svizzero: una mostra all’ADI Design Museum

All’ADI Design Museum, una mostra prodotta dal Museo e Repower dedicata al design in Italia e in Svizzera, con la direzione creativa di Italo Rota

Svizzera e Italia sono due Paesi confinanti, piuttosto distanti, però, nell’economia, nella storia, nella cultura e nei rapporti con il design. “Testa e Croce: le convergenze parallele del design svizzero e italiano”, è il titolo di una mostra dedicata a queste analogie e differenze; all’ADI Design Museum fino al 5 febbraio 2023. La mostra, a cura di Italo Rota, è prodotta da ADI Design Museum e Repower, con il patrocinio dell’Ambasciata Svizzera e della Swiss Chamber, Camera di Commercio Svizzera in Italia. Italo Rota ha seguito anche la direzione creativa; inoltre, la sezione italiana è a cura di Alessandro Pedretti, e la sezione svizzera è a cura di Riccardo Blumer.

L’inaugurazione della mostra; foto courtesy ADI Design Museum

Cultura italiana e ingegno svizzero: ricerca ed etica del design

Nella cultura materiale e visiva italiana i protagonisti sono spesso designer e aziende, e il prodotto deriva da una ricerca culturale in continuo sviluppo. La ricerca produce dunque valore espressivo ma anche qualità sociale; dai grandi nomi del design degli ultimi cento anni, ai grandi classici dell’arredo, oggetti inconsueti e sorprendenti, un panorama vasto di relazioni, oltre che di immagini.

Nelle immagini, da sinistra a destra (e dall’alto in basso), Servizio da tavola impilabile, Riccado Schweizer per Pagnossin, 1970–72; Contenitori da tavolo, Bruno Munari per Olivetti, 1960, portacenere di Giorgio Soavi per Olivetti, 1965, portapenne di Bruno Munari per Danese, 1957, portacenere Syntesis, Ettore Sottsass per Olivetti, 1973, barra portaoggetti 4643, di Pio Manzù per Kartell, 1970; Sedia in compensato curvato lamellare di Enzo Strada per Barovero, 1953

Nei prodotti dell’ingegno svizzero, trasformati dall’uso in modelli standard, lo stile è in rapporto non con l’estetica, ma con una concezione etica del produrre. La produzione è legata a materiali duraturi tipici del Paese, legno e alluminio; oggetti anonimi acquistano il valore di simboli, il coltellino Victorinox, gli orologi, il Toblerone, le matite Caran d’Ache. I nomi che emergono, Max Bill, Sigfried Giedion, o il carattere Helvetica compongono un panorama attorno all’idea di qualità atemporale.

Nelle immagini, da sinistra a destra (e dall’alto in basso), Pelapatate, acciaio inox e legno, produzione Econome, marchio di nazionalità; Pentola a pressione, metallo, produzione Sigg; Triciclo di metallo, produzione Wisa-Gloria-Werke AG, dal 1970

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Design storico e design emergente

“Abbiamo messo a confronto due entità”, spiega il curatore, Italo Rota, “per scoprire due mondi paralleli da cui pescare oggetti per costruire i nuovi interni e per equipaggiare i nostri zaini. Nel prossimo futuro probabilmente saremo un po’ meno italiani e un pò meno svizzeri, ma gli oggetti ci riveleranno sempre le loro origini lontane e misteriose.”

But i wanna keep my head above water 2022, Federica Di Pietrantonio, sezione giovani designer Italia

Completano l’esposizione due isole tematiche, Giovani designer Italia, a cura di Erica Petrillo, e Giovani designer Svizzera, a cura di Laure Gremion, che illustrano il panorama del progetto contemporaneo nei due paesi.

Rrreefs 2021, Marie Griesmar, Ulrike Pfreundt & Hanna Kuhfu, sezione giovani designer Svizzera

Testa e Croce. Le Convergenze parallele del design svizzero e italiano
Fino al 5 Febbraio 2023
ADI Design Museum
Piazza Compasso d’Oro 1, Milano

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