Esiste il design mediterraneo? Sì, e la Biennale dello Stretto è una delle risposte
La Biennale dello Stretto, la Prima Mostra internazionale di Arte, Architettura, Paesaggio, Scrittura, Video, Fotografia dello Stretto di Messina, è un progetto che si esprime nelle diverse discipline. L’allestimento de La Biennale dello Stretto, infatti, non accoglie semplicemente oggetti d’arte e di architettura, ma aspira a reinventare un luogo. È un intervento effimero ma potente, che riattribuisce a Forte Batteria Siacci un significato un’identità permanente.
La sabbia che ricopre il pavimento della “navata d’ingresso” compensa i dislivelli del rivestimento in pietra, originale del 1888, anno in cui venne completata la costruzione del Forte, e crea un invito a condividere lo spazio. L’imponente corridoio assume quasi la dimensione di un bacino di carenaggio; dal palco per i talk la prospettiva si amplia e conduce verso le stanze che ospitano la mostra. I progetti sono arrivati attraverso la call to action internazionale, la challenge to action rivolta agli architetti under 35, oltre che da vari artisti.
Forte Batteria Siacci, la fortificazione umbertina situata sul lato calabrese dello Stretto di Messina, diventa così una spontanea promenade nel tempo. Lo spazio assume una monumentalità laica; la sua nuova dimensione si celebra attraverso la funzione civica. Se è vero che i luoghi esistono grazie alle persone che li abitano, allora Forte Batteria Siacci sarà ricordato anche per la Biennale dello Stretto, e per le persone che l’hanno animato.
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REALE E IMMAGINARIO: Il design mediterraneo
Il riconoscimento della capacità mediterranea, in particolare del Sud del Mediterraneo e dell’area medio-orientale di “fare design”, è uno spunto di dibattito che amplia la visione e affranca il design dalla collocazione geografica al Nord (sia nazionale, sia europea). La “mediterraneità”, però, non è una semplice etichetta. È sentimento e azione, è sensibilità che pesca nella storia e nella geografia, nella luce, negli odori e nei suoni.
E ancora, il tema della Biennale, le linee d’acqua, spinge a riflettere se e in che modo il design possa fare la sua parte in un percorso collettivo rispettoso verso l’acqua, come materia di progetto. Alla narrazione hanno partecipato Giulio Iacchetti, Antonio Aricò, Luciano Galimberti, ADI, Vincenzo Castellana, Gianni Di Matteo. E ancora Rete Museale Bellicina, Pino Scaglione, Università di Trento, Salvatore Greco con Francesco Alati, ADI Marco Predari, Universal Selecta, Ernesto Giovanetti, Pellini e Giorgio Tartaro, giornalista.
Esiste, dunque, il design mediterraneo? La risposta è sì, esiste e si alimenta alla tradizione vernacolare. Dalle ceramiche agli altri oggetti della storia siciliana, calabrese, strettese, tutto il Sud si lega ai luoghi.
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I CURATORI della Biennale dello Stretto
Curatori della Biennale dello Stretto sono Alfonso Femia, architetto, urbanista e designer, che ha fondato lo studio che oggi si chiama Atelier(s) Alfonso Femia / AF517, studio internazionale con sede a Genova, Milano e Parigi. Francesca Moraci, di Messina, architetta, è docente ordinaria di urbanistica presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
La prima edizione de La Biennale dello Stretto, ancora in corso, continua fino al 15 dicembre 2022. La mostra di architettura e arte, fotografia e design, allestita a Forte Batteria Siacci, è stata inaugurata il 30 settembre scorso; accanto alla mostra, si è tenuta una prima sessione di talk, che si è conclusa il 4 ottobre. Seguiranno altre due sessioni, il 25 e 26 novembre, e il 16 e 17 dicembre.
Tutte le foto sono di Stefano Anzini, courtesy Biennale dello Stretto
La Biennale dello Stretto 2022 – Le tre linee d’acqua
a cura di Alfonso Femia e Francesca Moraci
Campo Calabro, Batteria Forte Siacci, 30 settembre – 15 dicembre 2022
Reggio Calabria, Scilla, Messina
30 settembre – 4 ottobre 2022
25 – 26 novembre
16 – 17 dicembre 2022