La nostra rassegna sul Qatar continua presentando due nuovi importanti centri culturali: il Museum of Islamic Art e il National Museum Qatar
Inaugurato nel 2008, il Museum of Islamic Art (MIA) è uno dei primi progetti avviati da Qatar Museums (QM), la principale istituzione nazionale per l’arte e la cultura. Progettato dall’architetto sino-americano Ieoh Ming Pei, celebre per la piramide del Louvre, il MIA si erge maestoso sulla Corniche di Doha; da qui, offre viste panoramiche sul lungomare della città. Il museo espone collezioni di arte islamica, con opere realizzate e raccolte dal VII al XX secolo.
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Il programma di mostre del Museum of Islamic Art illustra il patrimonio del mondo islamico e le attività educative per le scuole e le famiglie; il Museo diventa così una parte vitale della comunità, e attira centinaia di migliaia di visitatori ogni anno. In occasione dei mondiali di calcio FIFA World Cup 2022, il museo ha riaperto, dopo un restauro durato un anno. La ristrutturazione ha potenziato le strutture, rinnovando le gallerie espositive, progettate da Wilmotte & Associés nel 2008 e nel 2022.
Oltre al Museum of Islamic Art, il distretto comprende anche il MIA Park e il National Museum of Qatar; nel 2030, all’area si aggiungerà l’Art Mill Museum, un progetto dello studio di architettura di Elemental, di Alejandro Aravena.
Il National Museum Qatar
La struttura monumentale del National Museum Qatar nasce dalla connessione di geometrie differenti, che ricordano una rosa del deserto. “La rosa del deserto, spiega Jean Nouvel, un aggregato di cristalli minerali presente solo nelle regioni costiere aride, è la prima struttura architettonica che la natura stessa è in grado di creare grazie all’azione del vento, degli spruzzi marini e della sabbia, che si combinano nel corso dei millenni. È una forma sorprendentemente complessa e poetica.” La pelle dell’edificio è realizzata in fibrocemento beige ad alte prestazioni e la disposizione dei dischi, i cui diametri variano dai 14 agli 87 metri, genera molteplici aggetti, grazie a cui è possibile ripararsi dal sole.
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Le forme complesse ispirate alla rosa del deserto diventano elementi portanti, e al tempo stesso generano spazi interni divisi in ampie sale, con passaggi segreti che guidano il visitatore nel percorso. È proprio grazie alla presenza di questi elementi inclinati e incastrarti reciprocamente che l’interno si articola in una serie di ambienti mai uguali, la cui forma si rivela solamente dopo esservi entrati.
Il National Museum Qatar racconta la storia del Paese a partire dalle sue origini, segnate dagli spostamenti di una popolazione nomade, fino ai giorni nostri. All’esterno il complesso è arricchito da un parco pubblico con una laguna artificiale, progettato dal paesaggista Michel Desvignes, che ospita specie autoctone, come undici diverse specie di palme da dattero.