MAB Arquitectura

MAB Arquitectura vince il premio IN/Arch 2023 con un progetto post-sisma in Emilia Romagna

MAB Arquitectura vince il premio IN/Arch 2023 con un progetto di riqualificazione post-sisma a Reggiolo, in Emilia Romagna

MAB Arquitectura

MAB Arquitectura, studio fondato a Barcellona nel 2004 dagli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile, con sede a Milano dal 2014, vince il premio IN/Arch 2023 con il progetto di riqualificazione del Centro parrocchiale di Reggiolo, in Emilia Romagna, andato distrutto durante il terremoto che ha colpito il paese nel 2012.

MAB Arquitectura: l’architettura come fonte di rigenerazione e partecipazione

Il nuovo Centro parrocchiale di Reggiolo nasce come nuovo polo spaziale aperto a tutta la comunità. Il nuovo edificio, infatti, invita a ritrovare i propri valori e a ricucire i tessuti connettivi tra la Chiesa, le aule, l’oratorio e i vari spazi che gli appartengono.

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Il progetto mixed-use di MAB Arquitectura, dunque, non solo restituisce alla città gli spazi parrocchiali distrutti, ma ridefinisce l’intera organizzazione urbana dell’area in cui sorge. Quest’ultima, degradata e dismessa a causa del grave evento sismico del 2012, ritorna in vita attraverso le funzioni sociali e culturali del luogo stesso.

Il progetto

Attraverso un masterplan che ha previsto una demolizione parziale delle strutture esistenti e la ricostruzione di un nuovo edificio – un volume leggero e vetrato, molto compatto, sviluppato su due piani nel rispetto delle altezze del contesto – gli architetti hanno ricavato una serie di cortili destinati a creare nuove relazioni spaziali tra la chiesa di S. Rocco e il Centro Parrocchiale, favorendo connessioni tra la parte pubblica a ovest, e la parte privata a est, sede della casa canonica.

In continuità, seppur autonome e contraddistinte ognuna da un proprio vano scala, le due zone occupano le due ali opposte della pianta: gli spazi parrocchiali si sviluppano al piano terra dove si trovano anche il grande ingresso, il salone parrocchiale e il bar, mentre al primo piano ci sono vari spazi polifunzionali, tra cui dieci aule didattiche per la catechesi. La casa canonica, invece, si sviluppa interamente al primo piano, al di sopra della zona uffici, e ospita cinque alloggi privati.

Essenziale nella sua purezza formale, il complesso di Reggiolo rievoca caratteri tipici della tradizione religiosa: dalla pianta quadrata ai cortili esterni che si susseguono in successione ad evocare i chiostri. Lo spazio del Centro parrocchiale è infatti organizzato intorno a un primo cortile, più intimo e raccolto, definito dal nuovo oratorio e dalla Chiesa di S. Rocco, valorizzata dagli architetti mettendo a nudo la facciata laterale pur mantenendo, attraverso la sagrestia, un collegamento con il nuovo innesto; e un secondo cortile-chiostro, definito dall’edificio dell’oratorio, su cui si affacciano tutte le funzioni del piano terra: uno spazio ideale per eventi o feste all’aperto, in linea con le richieste emerse dalla progettazione partecipata.

Un edificio in classe A

Il nuovo complesso edilizio, progettato in classe energetica A, si costruisce intorno a tre materiali: il corten, il vetro e l’intonaco bianco. Il registro cromatico e materico è leggibile all’interno e all’esterno, senza soluzione di continuità ed è richiamato dagli elementi verdi presenti nello spazio raccolto dei chiostri.

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Le ampie vetrate massimizzano l’ingresso della luce nelle varie stanze, dando corpo e valorizzando una trasparenza visiva che permette di leggere la sequenza delle corti fino ai campi sportivi. La copertura inclinata a compluvium è realizzata interamente con struttura in legno, visibile in tutti gli spazi del primo piano.

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