Pantone annuncia il Colore dell’anno 2026: una tonalità sospesa tra calma, luce e creatività che ispira materiali, arredi e superfici per interni più ariosi e contemplativi
Pantone apre il 2026 con Cloud Dancer (PANTONE 11-4201), un bianco morbido e arioso che diventa simbolo di serenità in un panorama globale sempre più denso di stimoli. «Un sussurro di calma e pace in un mondo rumoroso»: così Pantone descrive questa tinta, capace di trasmettere leggerezza e quiete senza risultare sterile o anonima.
Cloud Dancer non è un semplice bianco: è un invito a rallentare, a ritrovare uno spazio interiore dove far respirare la creatività. Una tonalità che oscilla tra luce ed etereità, perfetta per ambienti che cercano equilibrio, chiarezza e rinnovamento. Nel living come nel bagno, nelle superfici come negli arredi, questo bianco assume un ruolo attivo: amplifica gli spazi, accoglie il silenzio, crea superfici su cui la mente può vagare.
Superfici che evocano paesaggi
Neolith WhiteSands interpreta Cloud Dancer attraverso una visione che richiama le dune del deserto del New Mexico. Parte della collezione Atmosphere, questa pietra sinterizzata offre un’estetica luminosa e naturale, disponibile negli spessori di 6, 12 e 20 mm. Utilizzabile per pavimenti, pareti, top, piatti doccia, vasche e lavabi su progetto, WhiteSands porta negli interni un orizzonte aperto e contemplativo.
Il bagno come spazio scultoreo
Kora di Kreoo, firmata da Enzo Berti, trasforma l’idea di vasca freestanding in un vero oggetto scultoreo. Scavata da un unico blocco di marmo, presenta un profilo superiore irregolare che facilita l’ingresso e dona dinamismo alla forma. Il cavalletto in metallo—disponibile in bronzo oro, bronzo scuro o metallo nero—sostiene il monolite con un gesto architettonico leggero e armonico. Proposta in sette varianti di marmo, Kora diventa protagonista nelle sale da bagno residenziali e ospitalità, valorizzata dal candore sospeso di Cloud Dancer.
Arte e ironia nelle superfici decorative
La carta da parati Hypernature Macro, disegnata da Gian Paolo Venier per SpaghettiWall, trasforma un cavolo a raggi X in un’immagine pop, sorprendente e raffinata. Un quadro contemporaneo per ambienti living, disponibile su sette supporti materici e applicabile anche in contesti umidi. Un’estetica eccentrica che dialoga con la purezza di Cloud Dancer per creare contrasti sofisticati e ambienti dal carattere deciso.
Una cucina professionale dal cuore domestico
La cucina Ego di Abimis riprende le forme morbide degli anni ’50 e le reinterpreta con la precisione dell’acciaio professionale. Disegnata da Alberto Torsello, è realizzata interamente in acciaio inox AISI 304, con ante raggiate, interni stondati, zoccolino rientrante e top con bordo rialzato. Le maniglie ad anello, tratto distintivo della linea, completano la composizione monolitica. Ego può essere realizzato su misura in diverse finiture — orbitata, specchio, scotch brite — oppure verniciata lucida o opaca. Un design che si integra perfettamente nell’estetica luminosa e pulita di Cloud Dancer, apportando eleganza e funzionalità nella cucina domestica.
La collezione SIT: un nuovo modo di interpretare la seduta
Progettata da Marco Zito per Bross, la collezione SIT richiama nel nome il gesto essenziale del sedersi, trasformato in un sistema di arredi che comprende poltrona, lounge, pouf e coffee table. La scocca presenta profili morbidi e curvi, mentre lo schienale, sviluppato su due soli lati, presenta un’imbottitura modellata con spessori diversi per accogliere la persona in modo naturale. La presenza di un fianco completamente libero amplifica le possibilità compositive: permette l’accostamento intuitivo di tavolini e side table, creando un rifugio fluido e contemporaneo. Una linea che interpreta lo spirito arioso e contemplativo di Cloud Dancer attraverso forme accoglienti, leggere e versatili.
Un bianco che parla di calma attiva
Pantone Cloud Dancer segna un nuovo modo di immaginare il colore: non un semplice tono neutro, ma un atteggiamento progettuale. Un invito a circondarsi di materiali che alleggeriscono lo sguardo, forme che lasciano lo spazio e oggetti che favoriscono la concentrazione. Nel 2026, dunque, il design abita un bianco che respira, un colore che accoglie e allo stesso tempo stimola. Una tonalità che non si limita a illuminare gli interni, ma li trasforma in luoghi di quiete, visione e rinnovata creatività.
