Il mondo scultoreo di Lavinia Fuksas incanta Nomad Abu Dhabi

Dopo Design Miami.Paris, Lavinia Fuksas porta al Nomad Abu Dhabi una collezione di coffee table e sculture che trasformano lo spazio in un rituale estetico, al confine tra luce, materia e funzione

Tra luce e materia: il mondo scultoreo di Lavinia Fuksas prende forma al Nomad Abu Dhabi, in programma dal 19 al 22 novembre negli spazi iconici dell’ex Terminal 1 dello Zayed International Airport. Il debutto a Design Miami.Parigi, lo scorso ottobre, ha segnato l’ingresso di Lavinia Fuksas nel panorama internazionale del design da collezione. Ora, nel cuore del Medio Oriente, il suo linguaggio creativo incontra un luogo simbolo del modernismo arabo, dando vita a un dialogo potente tra geometria, luce e spiritualità dello spazio.

Designer e creatrice di gioielli, figlia di Massimiliano e Doriana Fuksas, Lavinia sviluppa un percorso progettuale in cui il rigore della materia convive con una forte dimensione poetica.

Kalyka: un gioiello da abitare

Protagonista della presentazione resta Kalyka , il tavolino scultoreo nato dalla collaborazione con Pietro Franceschini. Qui la sensibilità materica dei gioielli firmati Fuksas si fonde con l’immaginario poetico del designer, dando origine a un oggetto ibrido, sospeso tra arredo e scultura.

Basi geometriche decise, superfici riflettenti che moltiplicano la luce e tre petali metallici che si esprimono su un compartimento segreto: Kalyka trasforma un gesto quotidiano in un rito intimo, in cui la funzione diventa scoperta e lo spazio si carica di significato.

Lamine: la geometria come gesto poetico

Laminae interpreta la geometria come linguaggio espressivo. Le superfici sfaccettate, interamente realizzate in acciaio satinato, catturano e riflettono la luce, generando un effetto vibrante, quasi dinamico.

Il paravento definisce lo spazio senza dividerlo, crea confini permeabili, suggerisce percorsi visivi. Rigore e leggerezza convivono in una forma che dialoga con l’architettura e con il sogno, incarnando pienamente Tra luce e materia: il mondo scultoreo di Lavinia Fuksas .

Monolys: gravità e leggerezza in equilibrio

Con Monolys la geometria si trasforma in esperienza scultorea. Quattro blocchi d’acciaio si intrecciano in un equilibrio perfetto, dando vita a una composizione solida e allo stesso tempo sospesa.

Le superfici spazzolate intercettano la luce, mentre un sistema di illuminazione integrato ne rivela i piani mutevoli. La massa sembra perdere peso e acquisire movimento. L’opera entra in relazione con l’ambiente come un’architettura minima, in cui gravità e leggerezza si incontrano.

Triakron: l’origine della forma

Trìakron rappresenta il punto di origine e la sintesi geometrica dell’intero percorso creativo. Il totem nasce da una base romboidale, forma archetipica ricorrente nel lavoro di Lavinia Fuksas, e cresce fino a raggiungere punti armonici ed essenziali.

L’acciaio satinato cattura la luce e la restituisce in un dialogo costante tra struttura e poesia. La geometria non appare come puro esercizio formale, ma come memoria, segno primordiale e presenza evocativa.

Un dialogo tra maestria e sperimentazione

Tutte le opere nascono in collaborazione con Mondavilli Scagliola , galleria nel cuore del distretto del design italiano che promuove l’incontro tra i maestri del Novecento e la sperimentazione contemporanea.

“Kalyka, Laminae, Monolys e Trìakron: quattro presenze al confine tra materia e luce, quattro modi di interrogare il tempo e trasformare lo spazio in esperienza”, racconta Lavinia Fuksas. “Non si tratta di semplici oggetti, ma di visioni: memoria, poesia e presenza viva”.

In questa ricerca, Tra luce e materia: il mondo scultoreo di Lavinia Fuksas si afferma come un percorso sensoriale e concettuale, in cui il metallo sembra respirare e la geometria dialoga con il sogno. Un invito a vivere il design non come funzione isolata, ma come esperienza emotiva e memoria condivisa.

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