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Il Salone del Mobile e l’architettura effimera

Sulla fama del Salone del Mobile.Milano non c’è bisogno di aggiungere molto, è la fiera all’arredamento più importante del mondo, e nel tempo si è sviluppata a dismisura, trasformandosi in un evento di lifestyle che coinvolge aziende di mobili, moda, elettronica di consumo, editoria, e oltre.

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Dettaglio dello stand Antonio Lupi 2019; i Gessati, di Gumdesign

A costruire questa fama universale, concorre anche la cura che viene riservata agli allestimenti, un aspetto del progetto espositivo a cui le aziende destinano grossi budget, e molto impegno. Sono tanti i brand che assumono architetti di grande fama per progettare i loro stand, costruiti come architetture compiute, anche se temporanee e con tutte le limitazioni imposte dalla presenza all’interno di padiglioni fieristici (disposizioni di sicurezza, etc.)

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Stand Vitra al Salone 2019

Un percorso tra alcuni degli allestimenti del Salone del Mobile ed Euroluce 2019 consente di cogliere gli sforzi che compiono le aziende per offrire ogni anno mood differenti, non solo nelle finiture dei prodotti, ma anche e soprattutto nell’atmosfera comunicata attraverso gli allestimenti, che va dal chiostro del palazzo veneziano alla vetrina del centro città, passando per gli stili di abitare globali, alla foresta immaginata.

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Dettaglio dello stand USM 2019

Un impegno notevole, se si pensa che aziende e progettisti lavorano un anno per un’architettura effimera. Ma è una settimana che può fare la differenza, dunque gli sforzi profusi sembrano aumentare a ogni edizione, e la cura per l’allestimento nelle fiere dell’arredamento, nata in Italia, ha fatto scuola e si è diffusa in tutto il mondo.

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Dettaglio dello stand Boffi-De Padova-Ma/U Studio 2019. Foto Tommaso Sartori

L’architettura degli allestimenti

Il viaggio negli allestimenti comincia con Kartell e Ferruccio Laviani, una collaborazione che dura da quasi 30 anni, e che ha prodotto moltissimi stand di grande impatto scenografico.

Per il 2019, Kartell e Laviani hanno proposto “Kartell Windows”, una passeggiata attraverso 22 vetrine, che possono essere ricostruite dai rivenditori nel proprio spazio, mescolando nuovi prodotti e icone storiche del brand.

Design Holding, la nuova Holding che detiene B&B Italia, Flos, Louis Poulsen e Arc Linea, ha debuttato come Gruppo, nel 2019, nella nuova area S. Project, con uno stand progettato da Calvi Brambilla.

Lo spazio, diviso in tre aree separate per brand, condivideva un lungo corridoio d’ingresso, con una parete interattiva a cura di Dotdotdot, punteggiata di icone del design italiano.

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Stand Design Holding al Salone del Mobile 2019

Verde, natura e acqua

Alla ricerca di soluzioni sempre diverse, Flexform ha celebrato il debutto della collezione Outdoor creando un’oasi di verde al centro dello stand.

L’oasi, collocata al centro dello spazio espositivo, aveva la doppia funzione di separazione tra le ambientazioni Flexform e le collezioni Flexform Mood, e al tempo stesso, grazie alle aperture nel soffitto, consentiva di mantenere un’atmosfera fresca, con un ricambio continuo d’aria. Uno dei problemi dei padiglioni, infatti, è che quando sono molto affollati l’atmosfera diventa molto pesante, e il verde naturale può aiutare a respirare meglio.

Il verde, e il progetto del luogo di lavoro, erano al centro anche del progetto di UN Studio per USM. Combinando la modularità dei sistemi USM e le necessità del lavoro contemporaneo, lo stand ha ricreato spazi di lavoro basati sul concetto di collaborazione e co-working. Un ambiente in cui ci sia la possibilità di “crescere, pensare, imparare e condividere idee e pensieri.” E in cui ci sia verde, per respirare meglio.

When Water Meets 1999-2019“, è il nome del progetto di Piero Lissoni, con cui Boffi-De Padova-MA/U Studio e ADL hanno celebrato il debutto nella nuova area S. Project, con un grande spazio collettivo, in cui erano esposti aree giorno, notte, cucina, bagno e aree collettive. Un ritorno alle origini in un tempo circolare, cominciato nel 1999 con lo stand ad Abitare il Tempo, con isole al centro di specchi d’acqua, e arrivato idealmente fino al 2019, con una storia che nel tempo si è ampliata.

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Stand Boffi-De Padova-Ma/U Studio 2019. Foto Tommaso Sartori

When Water Meets disegna un concept spaziale circondato dall’acqua, ispirato al bianco e nero della scacchiera, un contenitore neutro per ambienti che si esprimono attraverso i prodotti, nuovi e vintage, in una mescolanza di stili decisamente attuale.

Infiniti, produttore di tavoli, sedie e complementi d’arredo, ha celebrato i 10 anni di partecipazione al Salone con Woodland, uno stand progettato dallo studio dell’architetto Stefano Boeri, vincitore di premi internazionali per il Bosco Verticale di Milano.

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Stand Infiniti al Salone 2019

Woodland era uno spazio diviso in diversi ambienti con pali di legno di varie altezze, ricostruzione ideale di una foresta; una superficie di 400 mq, dove le diverse aree identificavano altrettante isole di vita reale, in contesi domestici o residenziali.

Uno spazio aperto alle idee, che accomuna creatività e nuove tecnologie: è lo stand progettato da Ferruccio Laviani per Foscarini a Euroluce. Per creare un ambiente per “accogliere” il progetto, lo stand era avvolto da una sorta di “pelle”, una copertura realizzata in pannelli di policarbonato trasparente, personalizzati con una scomposizione del logo Foscarini in rosso. Aree aperte e più raccolte si alternavano,  prevedendo zone in cui anche il pubblico si poteva sedere liberamente, per sottolineare il concetto di condivisione.

Gallerie d’arte e palazzi italiani

Di nuovo Calvi Brambilla per la Galleria Antoniolupi, lo spazio che l’azienda toscana ha dedicato ai suoi progetti nell’area S. Project. Un ingresso invitante con verde naturale e acqua, seguito da prodotti esposti come in una galleria d’arte: la “stanza del fuoco”, con i camini a bioetanolo, la “quadreria”, con gli specchi, la “gipsoteca”, con i marmi di Paolo Ulian e Gumdesign, e infine “la sala dei vetri”, con i lavabi in Cristalmood. Un progetto espositivo che ricreava ambienti di grande impatto scenografico.

Una nuova idea di moquette, moderna e attuale, era al centro dello stand Radici, che ha presentato la nuova collezione “La geometria della natura”, disegnata da Carolina Nisivoccia, che ha progettato anche lo stand che la ospitava.

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Stand Radici 2019

I due motivi, decisamente contrastanti, Fold & Stripes e Overlapping, ricoprivano interamente due ambienti, per testimoniare che la moquette può assolvere a qualsiasi funzione, rivestendo come una pelle qualsiasi tipo di prodotto, grazie alle nuove tecnologie di stampa. Inoltre, oggi la moquette può avere requisiti di creatività, velocità di produzione, sostenibilità e facilità di pulizia, diventando così di nuovo un prodotto di grande appeal.

Lo studio svedese Note ha progettato per Magis uno stand ispirato ai cortili interni degli antichi palazzi italiani, ai chiostri, per rievocarne l’atmosfera serena e di condivisione. Un grande spazio centrale aperto era così circondato da sale più piccole, con prodotti esposti in ambientazioni successive.

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Stand Magis, 2019

Colori e spazi ricreavano così gli spazi dell’architettura italiana classica, prendendo come spunto Palazzo Ducale a Venezia, e tutt’intorno il colore dell’acqua, l’elemento che unifica la città lagunare.

Knoll si è affidata allo studio OMA anche nel 2019, per lo stand al Salone del Mobile 2019. OMA e Knoll hanno celebrato il centenario del Bauhaus ricreando il soffitto della Galleria del quarto piano del Whitney Museum di New York, un progetto di Marcel Breuer del 1966. Nel progetto originario del Whitney Museum, il soffitto a cassettoni di cemento era un elemento architettonico che celava gli impianti.

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Stand Knoll, 2019

Il progetto di OMA per lo stand 2019 puntava su diversi materiali, che ricreavano sfondi diversi per ambientazioni che si adattavano ai prodotti, nuovi o icone del design della metà del Novecento. Una successione di spazi chiusi e aperti, con un bancone-reception scenografico.

Quattro diversi stili di vita per Vitra: il collezionista, il bohémien, il nomade e l’imprenditore globale. Questi stili di vita hanno ispirato diverse ambientazioni, con prodotti storici e nuovi dell’azienda tedesca che ha scritto importanti pagine della storia del design e dell’architettura.

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Stand Vitra, 2019

Il filo conduttore del progetto degli ambienti sono colori e materiali, un tema su cui Vitra lavora da tempo; con la consulenza di Hella Jongerius, l’azienda ha sviluppato la Vitra Colours & Materials Library, che contiene un numero virtualmente illimitato di finiture e tonalità, a disposizione dei progettisti.

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