Il designer della velocità, della “biodinamica”, fondatore del “biodesign”, e altro ancora. Luigi Colani, mancato il 16 settembre a 91 anni, è una leggenda del design, che ha spaziato in tutti i campi in cui il design è applicabile.
Nato in Germania nel 1928 (come Lutz Colani), ha lavorato in tutto il mondo. All’inizio degli anni Cinquanta, in California, progettava nuovi materiali per l’industria aeronautica. Poco dopo, in Francia, aveva cominciato a lavorare nell’industria automobilistica, dove ha lasciato una grande eredità.
Dagli anni Sessanta, aveva esteso il suo raggio di influenza all’industria dell’arredamento, collaborando con numerose aziende, in Germania e nel mondo. Anche nel design dell’arredo, Colani ha lasciato un’eredità importante, con numerosi pezzi che sono ancora in produzione.
Luigi Colani e l’arredamento organico
Nel 1968 e 1969, come designer interno a Kusch + Co., ha messo a punto la collezione Colani, di lounge chair imbottire dalle forme organiche. La collezione, rivisitata nel 2005, è ancora in produzione.
Degli stessi anni è la cucina sperimentale “Experiment 70”, per Poggenpohl, una sfera completa di mobili e accessori per illustrare l’anno 2000, visto dalla Space Age.
Negli anni Settanta, Colani aveva approcciato l’uso della plastica e delle forme tondeggianti in vari prodotti, alcuni in vetroresina, altri in polietilene, coltivando la passione per la ricerca sui materiali, iniziata negli anni Cinquanta in California con l’industria aeronautica.Ancora del 1971, è il servizio da tè “Drop”, disegnato per Rosenthal Studio Linie, anch’esso dalla forma futurista/bolidista
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