L’Australian Technology Park di Sydney rinasce a nuova vita come hub per le tecnologie e le aziende del futuro
Nato nel 1995 come spazio dedicato a start-up nell’ambito hi-tech e a spin-off dell’università per creare sinergie tra questi mondi, l’Australian Technology Park è oggi di proprietà del gruppo australiano Mirvac, nonché sede di diverse aziende tra cui la Commonwealth Bank of Australia. Nel 2015 ha iniziato un importante lavoro di riqualificazione architettonica, che ha coinvolto gli studi di architettura CO AP Architects, Francis-Jones Morehen Thorp, Sissons, Woods Bagot e Davenport Campbell.
Un intervento che prevedeva la costruzione di tre nuovi edifici commerciali e una ridefinizione dei percorsi, oltre che una rivitalizzazione degli spazi pubblici. Intorno agli edifici, infatti, si trovano un parco pubblico, un campo da tennis, alcuni negozi e un centro benessere. La rigenerazione punta a consolidare l’area come distretto tecnologico smart e realmente connesso, per sostenere la nascita di nuovi modelli di business e nuove tecnologie. Il gruppo Mirvac ritiene, infatti, che l’Australian Technology Park possa consentire all’industria tecnologica di prosperare e crescere, contribuendo così a creare nuovi posti di lavoro.
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Il progetto di illuminazione
Il progetto illuminotecnico è a cura dello studio Westudioau, che si è occupato dell’Interchange Pavillion, situato di fronte alla sede della Commonwealth Bank, e dallo studio IGS che ha curato invece la zona dei camminamenti. In queste due aree, per l’illuminazione sono stati utilizzati prodotti iGuzzini. Per il progetto di riqualificazione, l’illuminazione artificiale ha avuto un’importanza notevole, poiché uno degli obiettivi era quello di rendere lo spazio un luogo attrattivo anche in orario notturno.
In particolare, l’illuminazione dell’Interchange Pavillion prevede quattro effetti luminosi. Ognuno dei quattro effetti, The Switches (gli scambi), The Drama Spots (gli spot drammatici), The Inner Shell (la conchiglia interna) e The Outer Shell (La conchiglia esterna) si inserisce all’interno dell’illuminazione complessiva.
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Un progetto di illuminazione a Sydney con prodotti iGuzzini
Come elemento caratterizzante del padiglione si è ricorsi a linee scure che ricordano i binari di un treno. A terra, nei punti in cui esse si intersecano come scambi ferroviari, sono installati apparecchi a incasso Light Up Orbit per creare l’effetto The Switches. Un gruppo di proiettori iPro, dalla sommità interna del padiglione, crea cerchi di luce sul pavimento sottostante, per l’effetto luminoso The Drama Spots. Le linee scure della pavimentazione continuano lungo le costolature interne del padiglione, dove si trovano i proiettori iPro. L’effetto wall washer che forniscono, sottolinea la curvatura del rivestimento in legno, creando l’effetto The Inner Shell.
Giocando sui contrasti, l’illuminazione della parte esterna del padiglione ha una temperatura colore più fredda; l’intensità della luce diminuisce, inoltre, man mano che si raggiunge la sommità. Una serie di proiettori Palco InOut, posizionati nelle aiuole attorno alla struttura, incrociano i loro flussi luminosi per ottenere un effetto uniforme, e creano il quarto effetto, The Outer Shell.
Infine, proiettori MaxyWoody con una speciale finiture nera, applicati su pali dello stesso colore, infine, illuminano i percorsi maggiori.
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