Artista e designer, Daan Roosegaarde pensa che la sostenibilità sia un processo collettivo, che coinvolge la comunità
Daan Roosegaarde è un artista olandese, dalla creatività a tutto tondo, che usa arte e design per innovare. Diplomato in Arti figurative e laureato in Architettura al Berlage Institut di Rotterdam, Daan Roosegaarde è tra gli artisti contemporanei più attento ai temi della sostenibilità ambientale. Nel 2007 ha fondato lo Studio Roosegaarde, che coinvolge una comunità di design e ingegneri.
Oltre alla sua attività professionale indipendente, Roosegaarde è Young Global Leader al World Economic Forum, visiting professor all’Università di Monterrey in Messico, advisor del Design Singapore Council, docente di Design & Innovation alla Tongji University di Shanghai e membro del NASA Innovation team. Daan è stato selezionato da Forbes, WIRED e Good 100 come creatore di innovazione creativo. Pluripremiato con numerosi riconoscimenti, Daan Roosegaarde crea progetti sociali che esplorano la relazione tra le persone, la tecnologia e lo spazio. Tra i suoi progetti, numerose installazioni che eliminano lo smog, sviluppano idee innovative per l’agricoltura, catturano i rifiuti spaziali.
Luce e bellezza per i paesaggi del futuro
Daan Roosegaarde è un artista, un designer o un architetto? Installazioni come WATERLICHT o SMOG FREE TOWER sono arte, design o architettura? O tutti e tre?
“Io sono un artista e un innovatore, un pensatore creativo e un creatore di progetti per il sociale, che esplorano la relazione tra persone, tecnologia e spazio. Il mio lavoro ruota attorno al concetto di “schoonheid”, una parola olandese che significa “bellezza” e “pulito”, dove la bellezza viene dalla creatività, e la pulizia viene dall’aria pulita e dall’energia pulita. Aria pulita, energia pulita e bellezza dovrebbero fare parte della vita quotidiana di tutti. Io lavoro sempre con la luce, la luce è vita, la luce è speranza, e la luce è il nostro linguaggio. Il mio lavoro, dunque, comprende sempre bellezza e luce, e a quel punto diventa irrilevante a quale categoria appartenga, architettura, arte, design. La cosa più importante, per me, è che il mio lavoro mi rispecchi, e che possa far sperimentare alla gente i paesaggi del futuro.”
“Per la sostenibilità, dobbiamo fare di più, non di meno”
Cosa sono i “paesaggi del futuro”? Si tratta di un modo per parlare di sostenibilità?
“Io penso che sia necessario trovare modi alternativi per parlare di sostenibilità, perché noi viviamo in un mondo fluido, non statico. Le cose che facciamo oggi, in termini di economia ed energia, non sono più efficaci. Continuiamo a pensare che per essere sostenibili si debba fare meno, si debba ridurre il consumo di energia, perché pensiamo che sia meglio per l’ambiente – meno auto, meno docce, meno elettricità, meno acqua. Ma la verità è che non dovremmo fare di meno, dovremmo fare di più, per spingere le persone a immaginare un mondo diverso. In genere, quando si parla di sostenibilità, parliamo di numeri: 40% in meno, 1,5 gradi, ma io non credo che le persone cambieranno per modificare i numeri; però, potrebbero farlo se riescono a immaginare un futuro migliore.
Liquid Landscape è un’opera d’arte pubblica permanente commissionata dal museo contemporaneo all’aperto Arte Sella in Italia. Guarda il video
L’obiettivo dei miei progetti, dunque, è incoraggiare la gente a immaginare un mondo diverso. Progetti come Waterlicht, Smog Free o GROW sono nati per coinvolgere le persone; l’obiettivo è che le persone li guardino, li vivano e pensino che un altro mondo è possibile, e che loro possono fare la loro parte. Noi continuiamo a parlare del mondo attuale come se fosse costituito da una serie di problemi; ma le persone devono sentire di essere parte di una soluzione, anziché parte di un problema, solo così parteciperanno attivamente alla costruzione di un futuro migliore.”
Osservare la natura per un mondo migliore
È importante interagire con la natura, per costruire un futuro migliore?
“Mi sono sempre ispirato alla natura, fin da piccolo; sono sempre stato molto affascinato dai misteri della natura, come le lucciole o le meduse. E penso che per stare meglio sia necessario rendere gli ambienti urbani più vivibili, per la nostra vita quotidiana. Nell’arte, ho trovato una strada per attirare e incuriosire le persone. Penso che oggi dobbiamo ritrovare un po’ della curiosità che c’era negli anni Sessanta: con quella curiosità siamo andati sulla Luna, è nato il Concorde. Oggi, sembra che abbiamo molta più paura del futuro e della tecnologia. Penso che l’arte possa aiutarci a superare queste paure: progetti come GROW o Gates of Light sono installazioni, ma possono diventare suggerimenti per il futuro.
GROW, per esempio, è un omaggio alla bellezza dell’agricoltura che potrebbe trovare un’applicazione pratica in agricoltura. È un’installazione artistica, ma si basa su tecniche di crescita delle piante che hanno fondamenti scientifici. La luce è poetica, ispirata alle tecnologie fotobiologiche della scienza della luce, che hanno dimostrato che alcune applicazioni di luce blu, rossa e ultravioletta possono migliorare la crescita delle piante e ridurre l’uso di pesticidi fino al 50%.”
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Lo Studio Roosegaarde e le superfici che “respirano”
Che relazione c’è tra il ritorno alla natura e i materiali artificiali?
“Alcune installazioni, come LOTUS OCULUS, si basano sull’interazione fisica tra le persone e l’ambiente circostante. LOTUS OCULUS è un progetto cominciato nel 2010, come ricerca sulle superfici intelligenti. LOTUS OCULUS è al tempo stesso un’opera d’arte e un progetto pilota per un’architettura che interagisce con l’uomo. Grazie alla tecnologia avanzata, la superficie di LOTUS OCULUS respira, lentamente quando non ci sono persone vicine, più velocemente quando ci sono diverse persone che interagiscono. Come un fiore che si apre si chiude, al passaggio delle persone.”
Arte e design nella “Fabbrica dei sogni”
Le installazioni artistiche che migliorano l’ambiente possono avere applicazioni pratiche?
“L’obiettivo dei miei progetti è far sognare e far pensare le persone, affinché con il tempo, si attivino comportamenti virtuosi. Il mio studio, fondato nel 2007 in un’ex-fabbrica di vetro fuori Rotterdam, è conosciuto anche come “La fabbrica dei sogni”, proprio per la nostra attività di creazione di progetti artistici, che fanno sognare. La nostra attività ci consente di essere attivatori/iniziatori, e possiamo puntare a creare relazioni che ci consentano di sviluppare le tecnologie su una scala più ampia.
La SMOG FREE TOWER, per esempio, è una costruzione che pulisce l’aria circostante, oggetto di una campagna durata diversi mesi. Nei luoghi in cui è stata installata, insieme alla torre, abbiamo fatto workshop sull’aria pulita, prodotto gli anelli SMOG FREE e fatto anche una campagna mediatica. La SMOG FREE BICYCLE è stata oggetto di un progetto con OFO, la compagna cinese di noleggio bici, e contiamo di tornare preso con altri progetti analoghi, per combattere l’inquinamento. Anche perché abbiamo visto che effettivamente la gente è interessata a questi tempi: se riesci a coinvolgere la gente in un sogno, è più facile coinvolgerla.”