Nuovi pattern grafici rinnovano l’estetica delle finiture di porte, sistemi e arredi proposti da Lualdi, rendendoli elementi funzionali e decorativi sempre più personalizzabili
La nuova grammatica del legno secondo Lualdi porta la firma di Piero Lissoni e si focalizza sulle possibilità offerte dall’ampia gamma di finiture applicabili ai sistemi divisori, alle partizioni mobili, alle boiserie già presenti nel catalogo Lualdi e studiate dai più grandi architetti contemporanei, che in questa occasione diventano veri e propri elementi di innovazione tecnica e sperimentazione.
La lunga tradizione nella lavorazione del legno, frutto di un lavoro costante di sperimentazione e ricerca sul materiale e sulle sue possibilità, ha permesso a Lualdi di elaborare proposte altamente performanti e decorative, oltre che contemporanee, capaci di dare nuovo dinamismo alle soluzioni di arredo di successo ormai consolidato e di adattarsi con la massima flessibilità alle richieste del singolo cliente e del mercato.
Lualdi presenta le nuove finiture
La finitura Linea si caratterizza per le sue linee parallele fresate su legno, incarnando un’eleganza senza tempo. Quadra, invece, con le sue fresature orizzontali e verticali che si intrecciano, crea trame squadrate, replicate in sequenze dinamiche. Chocolat XL, con quadrati fresati di dimensioni maggiori e regolari sulla superficie in legno, rappresenta l’evoluzione di uno dei pattern più amati già presente nella collezione. La finitura Vertical, infine, fa il suo ritorno valorizzata dall’inserimento di led luminosi.
Il modello Boiserie e Wall & Door
Il modello Boiserie di Lualdi incarna un nuovo concetto di arredamento contemporaneo e su misura, capace di dare personalità alle superfici degli ambienti. Wall & Door, invece, è il sistema di partizioni mobili Lualdi più versatile e flessibile, utilizzato per plasmare l’architettura degli interni e disegnare il layout dello spazio, con pareti in grado di integrare aperture, mensole, mobili contenitori, e sostituendosi all’occorrenza anche ad opere murarie.
Testo Laura Galimberti
Foto Sara Magni