#Designgoeson: Nicola Coropulis e il Gruppo Poltrona Frau

#Designgoeson: Designdiffusion.com ha parlato con Nicola Coropulis, Amministratore Delegato di Poltrona Frau, di emergenza sanitaria e futuro del design Made in Italy

Aggiornamento del 23 marzo 2020: dal 25 marzo al 3 aprile, tutte le attività industriali non essenziali, sono ferme per decreto governativo

Come sta affrontando, Poltrona Frau, l’emergenza sanitaria da Covid-19? Quali misure sono state messe in atto?

Come Poltrona Frau, unitamente al nostro gruppo Lifestyle Design, ci siamo mossi con anticipo, rispetto al deflagrare della situazione di emergenza. Già il fine settimana del 22 e 23 febbraio, all’interno di un comitato di crisi abbiamo iniziato a predisporre le varie misure. Con gli Amministratori Delegati delle aziende italiane del Gruppo: Poltrona Frau, Cappellini, Cassina, la Regional Manager di Janus et Cie, i responsabili delle risorse umane di tutti i brand e naturalmente l’Amministratore Delegato del Gruppo, abbiamo adottato provvedimenti già in vigore lunedì 24 febbraio.

Nicola Coropulis

Lo smart working per gli uffici

Abbiamo limitato le presenze negli uffici di Milano e Tolentino, attraverso lo smart working, favorito lo smaltimento delle ferie pregresse e agevolato i congedi parentali. Per circoscrivere ulteriormente la circolazione delle persone all’interno dell’azienda, abbiamo inoltre predisposto la segregazione dei reparti produttivi. Sono state circoscritte anche tutte le varie aree all’interno dello stabilimento, con l’obbligo del rispetto delle distanze tra le persone. Prima del decreto dell’8 marzo, eravamo dunque consapevoli e pronti a gestire la fase acuta dell’emergenza. Ad oggi, una buona quota di dipendenti operanti negli uffici lavora in smart working.

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D.R.D.P, divanetto a due posti di Roberto Lazzeroni per Ceccotti Collezioni

Mentre fino al 24 marzo, i reparti produttivi opereranno per chiudere le ultime attività, adottando i dispositivi di protezione, all’interno di spazi sanificati con uno speciale trattamento. Infine, a garanzia di tutti i dipendenti abbiamo predisposto una polizza assicurativa attiva dal 17 marzo e fino al 31 dicembre 2020 che offre garanzie per le gravi conseguenze alla salute che potrebbero derivare dal virus. Ceccotti Collezioni, l’azienda di Cascina che fa parte della galassia Poltrona Frau dal 2018, ha invece disposto la chiusura del proprio stabilimento già dal 16 marzo, garantendo, però la continuità delle spedizioni.

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Sedia Teresa, di Roberto Lazzeroni per Ceccotti Collezioni

Un Gruppo Internazionale come Lifestyle Design, ha potuto armonizzare le chiusure nei vari Paesi?

Le misure sono le stesse in tutti i Paesi, anche se, naturalmente, in ogni territorio ci uniformiamo alle disposizioni dei governi locali. Per quanto riguarda i nostri negozi diretti nel mondo, alla data del 21 marzo, restano operativi solo Mumbai e Shanghai. Tengo a sottolineare come il negozio di Shanghai, chiuso dal 23 gennaio fino al 23 febbraio per disposizione nazionale, sia tornato inizialmente operativo su appuntamento, e oggi è aperto al pubblico. In Italia, invece, i negozi sono chiusi dal 10 marzo. A seguire, poi, abbiamo chiuso progressivamente negli altri Paesi europei. Il 20 marzo si sono fermati i negozi di Londra, New York, Washington, Miami e Los Angeles e il 23 marzo Dubai. L’attività commerciale continua a distanza, con la massima disponibilità e tutti gli strumenti che il digitale ci consente.

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Dettagli di lavorazione Poltrona Frau

L’emergenza sanitaria e il Salone del Mobile di Milano 

Io penso che in questo momento, parlare del Salone del Mobile e di come e quando si terrà non sia una priorità, né per la nostra, né per le altre aziende del settore. Fin dall’inizio dell’emergenza, Poltrona Frau ha espresso dubbi sul tenere il Salone nel 2020, anche per l’immagine stessa dell’evento, che certo non guadagnerebbe da un Salone dimezzato, con poco pubblico. Per questo, noi abbiamo suggerito fin da subito di posticipare il Salone del Mobile al 2021. Anche perché nel 2021 ricorre il sessantesimo anniversario del Salone del Mobile di Milano, una ricorrenza da celebrare in grande stile. Con la situazione attuale, lo vediamo ormai vacillare fortemente, anche perché stanno cominciando a venire meno le condizioni di sicurezza.

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Divano Let it be, di Ludovica e Roberto Palomba per Poltrona Frau

La crisi da Covid-19: un’occasione per ripensare le proprie strategie

Non è facile ipotizzare i danni che questa crisi provocherà all’export italiano, anche perché le ricadute non saranno le stesse per tutti. Le aziende che hanno una presenza capillare all’estero, assorbiranno più facilmente un’eventuale assenza del Salone del Mobile. Per Milano e l’Italia, dal punto di vista dell’indotto, ovviamente sarà un danno grave. Ma per il mercato dell’arredamento in senso stretto, forse è l’occasione di utilizzare il momento di crisi per aprire una riflessione sul modello distributivo e di comunicazione.

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Dettagli di lavorazione Poltrona Frau

È naturale che un prodotto come un divano o un tavolo abbia bisogno di una presenza fisica, la presenza virtuale aiuta, ma non può sostituire il contatto nella realtà. Tuttavia, forse si può cominciare a considerare che, se il pubblico non può venire a visitare la Fiera, ci si può organizzare per portare i prodotti al pubblico nei vari Paesi del mondo. Dunque, potrebbe essere un’occasione per cominciare a strutturare diversamente la propria promozione internazionale.

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Divano Let it be, di Ludovica e Roberto Palomba per Poltrona Frau

Per concludere, la crisi sistemica del 2008 si è trasformata in un veicolo di stimolo al cambiamento di molte dinamiche, industriali e di comunicazione. Anche l’emergenza sanitaria da Covid-19 potrebbe diventare il veicolo di un’altra trasformazione importante, di cui ancora non possiamo definire i contorni ma che dobbiamo mettere in conto. Innanzitutto, consideriamo che la crisi del 2008 si è estesa fino al 2012/2013, e questo ci dà alcune indicazioni temporali. Inoltre, è probabile che questo fermo obbligato induca a un’ulteriore riflessione verso la consapevolezza che le risorse della Terra sono scarse, e dobbiamo imparare a gestirle con responsabilità. Continuiamo dunque a lavorare, con la consapevolezza che ci aspetta un periodo difficile, da cui dovremo trarre positivi aspetti di cambiamento.

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