#Designgoeson: Maurizio Riva, di Riva 1920 e l’importanza del know-how italiano

#Designgoeson: Designdiffusion.com ha parlato con Maurizio Riva, fondatore di Riva1920, dei possibili scenari futuri e del valore del Made in Italy

Che misure ha adottato, Riva1920, per affrontare l’emergenza sanitaria Covid-19?

Noi abbiamo avviato una riflessione già nei primi giorni dello sviluppo dell’emergenza. Quindi, insieme ai miei fratelli, Davide e Anna, abbiamo deciso di sospendere l’attività produttiva, e abbiamo chiuso stabilimenti, uffici e showroom aziendale dal 12 marzo. Sarebbe stato piuttosto complicato evitare scambi e osservare distanze di sicurezza tra i dipendenti, in quanto le nostre lavorazioni artigianali hanno anche un alto contenuto di manualità. Abbiamo quindi ritenuto opportuno sospendere da subito ogni attività all’interno dell’azienda, per garantire la tutela della salute dei nostri dipendenti. L’ufficio commerciale, l’ufficio tecnico e l’ufficio marketing, e tutte le funzioni a distanza, lavorano in smart working dalla propria abitazione.

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Riva1920 ha scelto di sospendere  ogni attività in azienda, principalmente  per tutelare la salute dei nostri collaboratori. In questo momento, il resto passa in secondo piano, in quanto vi è un’emergenza sanitaria in corso.

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Il futuro, dopo l’emergenza. Quali scenari? 

Non è facile prevedere il futuro, si può solo fare qualche ipotesi. Quando usciremo da questa emergenza, in un primo momento saremo molto felici di essere riusciti a superarla ma allo stesso tempo molto tristi per tutte le persone che avranno perso la vita a causa di questo nemico invisibile. Da un punto di vista economico invece ci auguriamo che le aziende riprendano man mano il loro passo senza rischiare chiusure. Ogni azienda persa sarebbe non solo indice di perdita di produttività ma anche di know-how. La forza del nostro made in Italy e delle eccellenze italiane ha una forte base frutto del know-how.

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In questo quadro piuttosto delicato e triste da affrontare, Riva1920 ha avuto di recente dimostrazioni di grande solidarietà e vicinanza da parte di alcuni clienti internazionali. Alcuni nostri partner cinesi, ad esempio, ci hanno donato delle mascherine, e un importante numero è stato a nostra volta destinato ad alcune sedi della Croce Rossa Italiana del nostro territorio. Vogliamo essere molto vicini in questo momento, e un nostro pensiero va anche a tutto il personale medico che messo a dura prova da questa emergenza.

L’emergenza sanitaria e il Salone del Mobile

È molto difficile fare previsioni sul Salone del Mobile 2020, bisogna fare anzitutto una considerazione sul rischio sanitario e pensare che l’affluenza del pubblico sarebbe almeno dimezzata rispetto alla precedente edizione. Vi sono molteplici aspetti da valutare, È necessario considerare tutti gli aspetti, in quanto il Salone del Mobile di Milano rappresenta un investimento molto importante, per le aziende partecipanti.

 

Spero, infine, che al termine di quest’emergenza  le aziende riescano a realizzare iniziative e attività per supportare e coinvolgere i giovani, che sono il nostro futuro.

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